Orig.: Stati Uniti (1999) - Sogg.: tratto dal romanzo "A stir of echoes" di Richard Matheson - Scenegg.: David Koepp - Fotogr.(Normale/a colori): Fred Murphy - Mus.: James Newton Howard - Montagg.: Jill Savitt - Dur.: 110' - Produz.: Gavin Polone, Judy Hofflund.
Interpreti e ruoli
Kevin Bacon (Tom Witzky), Kathryn Erbe (Maggie Witzky), Illeana Douglas (Lisa), Kevin Dunne (Frank McCarty), Conor O'Farrell (Harry Damon), Jennifer Morrison (Samantha), Zachary David Cope . (Jake Witzky)
Soggetto
A Chicago la tranquilla vita di Tom cambia bruscamente quando una sera, ad una festa, accetta di farsi ipnotizzare dalla cognata Lisa. Dopo questo intervento, Tom si sente profondamente scosso e capisce di possedere una inquietante facoltà: percepire la presenza di una creatura che viene dall'al di là. Da quel momento, l'esistenza di Tom non é più la stessa. La realtà lo disturba, e lui cerca di isolarsi dalla famiglia e dal lavoro, è tormentato da orribili incubi nei quali compare con frequenza una ragazza. Mentre anche il figlio sembra possedere le stesse facoltà, Tom, ormai esasperato, chiede a Lisa di essere di nuovo ipnotizzato per far chiudere così la porta sensoriale che si è aperta. A questo punto però Tom ha la visione di se stesso che scava. Allora comincia a cercare in casa, scava nel prato e nella cantina. Trova un cadavere e rivede in sogno la morte per soffocamento della ragazza: era stato Adam, figlio di Frank con un amico. Frank ora uccide il padrone di casa e il figlio che aveva eliminato la ragazza. Ora l'incubo è passato. Tom e la moglie Maggie si ritrovano e vanno via in macchina con il figlioletto.
Valutazione Pastorale
Si tratta di una storia di taglio drammatico da inserire in quel filone misto tra thriller e parapsicolgia che il cinema americano frequenta spesso e volentieri. L'esito è a corrente alternata. I toni all'inizio sono un po' eccessivi, poi la ricerca dei fatti prevale sulle esagerazioni, e cresce un certo interesse: quando uno scopre che c'é stato un omicidio, non bisogna forse rendergli giustizia a tutti i costi? Anche se sembra qua e là declinare sui versanti della superstizione e dello spiritismo, il film invece tiene bene l'attenzione sulla pietà da avere verso i morti e sulla necessità della sepoltura. La confezione è ben curata, non ci sono compiacimenti. Resta da riflettere sul fatto che l'utilizzo di talune facoltà di tipi medianico e le loro conseguenze possono generare nello spettatore qualche momento di confusione. Ci sono forze del bene e del male che si contrappongono e veicolano il possibile uso di situazioni simili nella vita quotidiana. Dal punto di vista pastorale, il film per questi motivi è da valutare come discutibile, con alcune ambiguità a caratterizzarlo.
UTILIZZAZIONE: più che in programmazione ordinaria, il film é da utilizzare in occasioni mirate, per appassionati di questo genere tra scienza e psicologia. Attenzione per i minori in caso di passaggi televisivi.