Emilia Perez

Valutazione
Complesso, Problematico
Tematica
Amore-Sentimenti, Denaro, Dolore, Donna, Droga, Famiglia - genitori figli, Giustizia, LGBTQ+, Male, Matrimonio - coppia, Politica-Società
Genere
Commedia - Dramma, Musical, Poliziesco
Regia
Jacques Audiard
Durata
130'
Anno di uscita
2025
Nazionalità
Francia
Titolo Originale
Emilia Perez
Distribuzione
Lucky Red
Soggetto e Sceneggiatura
Jaques Audiard, ispirato al romanzo “Écoute” di Boris Razon
Fotografia
Paul Guilhaume
Musiche
Camille, Clément Ducol
Montaggio
Juliette Welfing
Produzione
France 2 Cinéma, LPI Media, Page 114, Pathé, Pimienta Films, Saint Laurent, The Veterans, Why Not Productions Guardalo al cinema

Vincitore del Premio della giuria e di quello Miglior attrice al cast femminile a Cannes 2024 e di tre Golden Globe 2025: attrice non protagonista, Zoe Saldaña; Miglior canzone, "El Mal" e Miglior film straniero.

Interpreti e ruoli

Zoe Saldana (Rita), Karla Sofía Gascón (Manitas/Emilia), Selena Gomez (Jessi), Adriana Paz (Epifania), Edgar Ramirez (Gustavo Brun), Mark Ivanir (Wasserman), Eduardo Aladro (Berlinger)

Soggetto

Città del Messico, Rita è un’avvocata ambiziosa che fatica a muoversi nei meccanismi della giustizia. Un giorno riceve una proposta da un potente boss del narcotraffico, Manitas: l’uomo chiede il suo aiuto per trovare, in maniera riservata, un chirurgo che lo possa far diventare donna. Cresciuto in un ambiente criminale virile e spietato, con una moglie e due figli, Manitas desidera assecondare il bisogno che avverte da molto tempo. Cancella la sua identità, si finge morto e diventa Emilia Pérez, provando a cambiare corso alla sua vita…

Valutazione Pastorale

Jacques Audiard è un autore che sorprende sempre, per stile e linea di racconto. Tra i suoi titoli più noti “Il profeta” (2009), “Un sapore di ruggine e ossa” (2012), “Dheepan” (2015, Palma d’oro a Cannes) e “I fratelli Sisters” (2018). Nelle sale a gennaio 2025 con Lucky Red la sua ultima fatica, “Emilia Pérez”, presentata in Concorso al 77° Festival di Cannes – Premio della giuria e miglior interpretazione femminile a tutto il cast – e nella sezione “Best Of” della 19a Festa del Cinema di Roma. Ispirata al romanzo “Écoute” di Boris Razon, è una storia fosca e trascinante, che accosta thriller, mélo e musical, con le ottime Zoe Saldaña, Selena Gomez, Karla Sofía Gascón e Adriana Paz. Tra le fila della produzione i fratelli Dardenne e Anthony Vaccarello per Saint Laurent.
La storia. Città del Messico, Rita è un’avvocata ambiziosa che fatica a muoversi nei meccanismi della giustizia. Un giorno riceve una proposta da un potente boss del narcotraffico, Manitas: l’uomo chiede il suo aiuto per trovare, in maniera riservata, un chirurgo che lo possa far diventare donna. Cresciuto in un ambiente criminale virile e spietato, con una moglie e due figli, Manitas desidera assecondare il bisogno che avverte da molto tempo. Cancella la sua identità, si finge morto e diventa Emilia Pérez, provando a cambiare corso alla sua vita…
“È fondamentalmente una storia di redenzione – spiega il regista – cambiare sesso ti aiuta a vedere la violenza maschile sotto una luce diversa? Onestamente non credo. Magari il personaggio di Emilia ci crede davvero, ma resta comunque invischiato nella violenza. È il percorso che la porta ad allontanarsi da questo ciclo di violenza che è virtuoso in sé. Alla fine, che si perda la vita o si sopravviva, si è imparato qualcosa lungo la strada”.
Con uno stile visivo incisivo e spiazzante, combinando generi tra loro distanti – il thriller e il musical –, Audiard confeziona un film che parla di donne coraggiose e imperfette, che provano a cambiare corso alla propria esistenza. Un film che abita i territori della malavita e della corruzione morale, muovendosi in un perimetro alla “Gomorra” e “Narcos”, che però prende anche una piega diversa proprio per lo sconfinamento di genere, sia narrativo-stilistico che del personaggio stesso. Manitas si spoglia di sé, prova a liberarsi dei suoi crimini diventando Emilia Pérez, convinto di poter di cambiare. Ma il passato, soprattutto se non risolto, è sempre pronto a tornare in maniera ingombrante, a tratti irreparabile.
Tematicamente denso, problematico e sfidante, “Emilia Pérez” colpisce per lo stile di regia efficace e per le contaminazioni tra crime e musical, così come per interpreti che offrono una performance maiuscola, Zoe Saldaña in testa, senza dimenticare l’intensa prova di Karla Sofía Gascón, realmente attrice transessuale che crea così un punto di tangenza tra vita e personaggio.
Un’opera che scandaglia i sentieri del male e della disperazione provando a portare qualche bagliore di possibilità, lasciando però anche degli irrisolti a livello narrativo e tematico-valoriale. Quasi il libretto di un’opera lirica su una partitura tragica, disseminata però da una violenza a briglia sciolta. Film complesso, problematico.

Utilizzazione

Per i temi e il linguaggio in campo, il film richiede un pubblico adulto.

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