Orig.: Italia (2009) - Sogg.: Vittorio Moroni - Scenegg.: Vittorio Moroni, Marco Piccaredda - Fotogr.(Panoramica/a colori): Marco Piccaredda - Mus.: Mario Mariani - Montagg.: Marco Piccaredda - Dur.: 77' - Produz.: 50N, ONAIR - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI
Soggetto
Tre episodi. A Milano Erika, 76 anni, due matrimoni fallliti alle spalle, due figlie ormai grandi, si è risposata con un senegalese di 35 anni, che però ora vuole tornare al proprio Paese. Erika dice che vuole seguirlo. Deborah, bellissima ventenne, ha trovato lavoro come intrattenitrice su una linea erotica televisiva, e ha girato qualche film hard. Ha una bimba nata dalla relazione con un ragazzo siciliano un po' sbandato e senza lavoro. Veronica ha conosciuto Alberto durante un pellegrinaggio a Lourdes. Lui ha la sclerosi multipla, una malattia degenerativa destinata a peggiorare. La loro storia però è andata avanti. si sono sposati e hanno due figli sani, concepiti senza l'inseminazione.
Valutazione Pastorale
Dice Vittorio Moroni: "Dopo "Le ferie di Licu" (cfr.), volevo proseguire l'indagine su affettività e libertà(...). E' vero, mi sono chiesto, che in Italia l'amore si è emancipato da ogni condizionamento economico, sociale e religioso, e che i partner si scelgono liberamente ? (...)". Se questa é la domanda iniziale, bisogna dire che non c'è una risposta finale. Forse è meglio così, perché i tre casi proposti hanno certamente un qualcosa di estremo, che rende difficile considerarli sotto un'unica prospettiva. Da Erika, che non valuta le molte cose belle avute (il matrimonio, i figli, la salute...), a Veronica, che invece compie una scelta radicale di follia solidale, con al centro Deborah, attratta da miti sbagliati ma consapevole del ruolo di madre: si vuole dimostrare che l'estrinsecarsi dell'amore prende strade imprevedibili e non codificabili. L'atteggiamento del regista si sforza di restare neutro, anche se la scelta sembra voler in modo palese indurre ad una riflessione su sfaccettature spesso delicate e personali. E' probabile che le immagini esplicite del primo episodio abbiano motivato il divieto ai minbori di 14 anni. Nell'insieme il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
più che nella programmazione ordinaria, il film si indirizza per un utilizzo in occasioni mirate, laddove sia possibile proporre in fase di introduzione e di dibattito finale, il maggior numero possibile di contributi, pareri, opinioni. C'è, come si ricordava, il divieto ai 14 anni, e quindi molta attenzione é da tenere per minori in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.