Orig.: Gran Bretagna/Stati Uniti/Spagna (2014) - Sogg. e scenegg.: Adam Cooper, Bill Collage, Jeffrey Caine, Steve Zaillian - Fotogr:(Scope/a colori): Dariusz Wolski - Mus.: Alberto Iglesias - Montagg.: Billy Rich - Dur.: 150' - Produz.: Ridley Scott, Peter Chernin, Jenno Topping, Michael Schaefer, Mark Huffman - In 3D.
Interpreti e ruoli
Christian Bale (Mosè), Joel Edgerton (Ramses), John Turturro (Seti), Aaron Paul (Giosué), Sigourney Weaver (Tuya), Ben Mendelshon (Hegep), Ben Kingsley (Nun), Maria Valverde (Séfora), Dar Salim (comandante Kyan), Golshifteh Farahani (Nefertari), Indira Yearma (Miriam), Hiam Abbas . (Bithiah)
Soggetto
Quando il faraone Ramses respinge l'appello di Mosé di lasciar parture il popolo eletto, l'Egitto viene colpito da una serie di piaghe e celamità. I consiglieri di Ramses forniscono una spiegazione scientifica dei fenomeni, che appaiono al tempo stesso terrificanti e orribili. L'ultima trascende qualunque motivazione: la morte di tutti i primogeniti egizi, incluso il figlio del faraone. Quando si rende conto che nessun primogenito degli schiavi ebrei é morto, Ramses ordina loro di abbandonare l'Egitto, salvo mettersi alla guida dell'esercito per raggiungerli e ucciderli. Mosè e il suo seguito di 400.000 persone si dirigono verso il Mar Rosso. Quando giungono al mare, Mosè si accorge di aver sbagliato strada e di non essere arrivato nel posto giusto per l'attraversamento. Stretto tra il Mare da una parte e i soldati egizi dall'altra, l'uomo è colto dalla disperazione. Mentre Ramses si prepara all'assalto finale, Mosè si rende conto che la marea sta scendendo rapidamente. Raduna quindi il suo popolo e tutti insieme cominciano a camminare sul fondale da cui le acque si sono ritirate. Quando l'attraversamento é completato, l'esercito di Ramses che li sta inseguendo viene inghiottito da un'onda gigante.
Valutazione Pastorale
Forse é corretto partire da due dichiarazioni di Scott in occasione dell'uscita del film. Dice il regista: "La vita di Mosé é una delle più grandi avventure di tutti i tempi ed esemplifica la massima ricerca spirituale". Inoltre, aggiunge: "Mi piace tutto ciò che è smisurato (...) Ne "Il gladiatore" sono riuscito a far provare agli spettatori la sensazione di vivere in quell'epoca. Così in "Exodus" ho voluto dare vita in modo analogo alla cultura egizia e alla storia dell'Esodo in modo mai fatto finora". La filmografia di Scott è senz'altro tanto smisurata quanto eclettica, annovera, tra gli altri, "Alien", "Blade Runner", "Hannibal", "Le crociate", "Robin Hood". La stessa tendenza al gigantisno, all'eccesso, alla confezione eclatante taglia trasversalmente questo "Exodus - Re e Dei". Se i fatti sono per molti conosciuti e conservano presso il pubblico un bagaglio di conoscenze, di memorie, di suggestioni certo profondo, il regista non teme di agire in modo da piegare questa materia all'incombere degli effetti speciali, del 3D poco incisivo e motivato. Ma la tecnologia non lascia il segno, Scott non riesce a padroneggiarla, emozioni e visionarietà latitano. Resta uno spettacolone poco coinvolgente, dentro il quale risulta difficile confrontarsi con l'obiettività della "lettera scritta", o con eccessi, pregi e/difetti della trasposizione a favore/contro dell'una o dell'altra religione. Messa in scena sontuosa, e si sapeva, ma pochi appigli per andare al di là della grande macchina commerciale o per segnalare qualche motivo problematico o spunto per dibattiti. Per questo il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile e nell'insieme semplice (riferito, è ovvio, non agli eventi narrati ma al modo di raccontarli).
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni per il tono della confezione, in qualche momento incalzante in altri più confuso ed esteriore.