Interpreti e ruoli
Roohollah Zamani (Ali), Ali Nassirian (Hashem), Mohammad Javad Ezzati (Vice preside della scuola), Shamila Shirzad (Zahra), Mani Ghafouri (Reza)
Soggetto
Ali, Mamad, Reda e Abofazl sono quattro ragazzi che vivono di lavoretti e furtarelli nella periferia Teheran. Con la prospettiva di maggiori guadagni il boss della malavita locale li ingaggia perché recuperino un tesoro nascosto nella “Scuola del sole”…
Valutazione Pastorale
Diretto da Majid Majidi, (originario di Teheran, classe 1959) e in concorso a Venezia77, a settembre 2021 è arrivato nelle sale italiane “Sun Children” (“Figli del sole”), un duro film di denuncia sui tanti, troppi, bambini perduti tra le strade di Teheran; ragazzi senza ancoraggi educativi che conducono un’esistenza improntata su lavoretti e piccoli furti. Ali, Mamad, Reda e Abofazl sono quattro di loro, quattro amici che, ingaggiati dal boss della malavita locale per recuperare un tesoro nascosto nei sotterranei della “Scuola del sole”, cominciano a frequentarla, fingendo un interesse per lo studio che non hanno. Almeno non tutti. Sulla falsa riga del racconto d’avventura, e con un esplicito riferimento stilistico al neorealismo italiano, il regista compone un affresco forte e doloroso del proprio Paese, mettendo in primo piano la condizione di bambini e adolescenti. Majid Majidi ci squaderna sì uno scenario desolante, ma non rinuncia del tutto alla speranza, che vive negli slanci e affanni di un educatore, un insegnante di matematica che prova in ogni modo a tenere i ragazzi in classe, arrivando persino a soccorrerli quando arrestati dalla polizia o tallonati dagli sfruttatori. Un insegnante eroico sovrastato e quasi schiacciato da ostacoli burocratici e da un ambiente sociale respingente. Un film potente, dunque, urticante, ma non privo di poesia, quella che si accede nello squadro del bambino protagonista quando impara a vedere l’insegnate in maniera diversa: non più avversario, ma punto di riferimento. L’impianto realistico, infine, oltre alla qualità della messa in scena, è dato dalla presenza di attori non professionisti, tutti bambini lavoratori, tutti straordinari.
Dal punto di vista pastorale il film “Sun Children” è da valutare come complesso, problematico e certamente adatto per dibattiti in ambito educativo.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in ambito educativo e scolastico come occasione per riflettere su temi legati alla condizione dei bambini e ragazzi nelle cosiddette “periferie” del mondo.