Sogg.: Davide Ferrario, Diego Aba-tantuomo, Sergio Rubini - Scenegg.: Davide Ferrario, Diego Abatantuomo -Fotogr.: (Scope/a colori) Giovanni Cavallini - Mus.: Fabio Piazzalunga, Damiano Rota - Montagg.: Claudio Cormio, Luca Gasparini - Dur.: 92' -Produz.: Colorado Film
Interpreti e ruoli
Diego Abatantuomo (Tommaso), Silvio Orlando (Domenico), Valentina Cervi (Rita), Flavio Insinna (Orfeo), Ugo Conti (Ermes), Elena Giove (Carmela), Gianluca Gobbi (appuntato Formelti), Enrico Salimbeni (appuntanto Zamboni), Pietro Ghislandi, Caterina Sylos Labini.
Soggetto
Giunto ormai ad uno stadio di disperazione, Domenico, disoccu-pato torinese, decide di rapinare una banca a Como e poi fuggire col bottino nella vicina Svizzera. Impacciato comè, tutto gli va storto e lunica maniera che gli rimane per venire fuori dalla situazione è sequestrare il primo cliente che gli capita a tiro: si tratta di Tommaso, imprenditore aggressivo e spregiu-dicato. Gli affari però gli stanno andando molto male, il fallimento incombe, lo aspettano debiti, protesti, derisione da parte dei colleghi. Il sequestro e la fuga gli si presentano perciò come unoccasione che il destino gli offre per sparire e ricominciare da capo. Escono allora insieme dalla banca e a questo punto i ruoli si invertono: Tommaso convince Domenico a fuggire non verso il nord ma verso il sud, in Puglia dove potranno imbarcarsi su una nave diret-ta in Nord Africa. Domenico non è molto convinto ma accetta. Tommaso è in rotta con la moglie, dalla quale si allontana senza troppo rimpianto, men-tre Rita, la giovane figlia, non vuole veder partire il padre. Durante il viaggio in macchina, la situazione si chiarisce, con grande stupore di Domenico: Tommaso ha una relazione omosessuale con il poliziotto Orfeo, fattosi tra-sferire appositamente in Puglia; Rita si presenta allimprovviso e Domenico, che allinizio ha dovuto fingere di essere il gay, comincia con lei una timida relazione, cui il genitore si oppone; da un ospizio arriva la sorella di Dome-nico, Carmela, cieca, grossa, sfacciata. Dopo contrasti e piccoli/grandi scontri, il poliziotto lascia il gruppo. Gli altri quattro si imbarcano su una nave scassata guidata da un certo Ermes, amante dellalcool. DallEgitto mandano una lettera ad Orfeo, scrivendo che tutto va bene. Ma non è vero, e Domeni-co dice: E se pensassimo ad una banca?.
Valutazione Pastorale
si tratta di un film grottesco che, con stile volutamente deformato e ironia molto sottolineata, vorrebbe mettere alla berlina alcuni personaggi, situazioni, idee che caratterizzano la vita sociale italiana di fine secolo: confusione, incapacità di prendere decisioni, ribaltamento dei ruoli, il tutto frullato in un indistinto cocktail dove lidentità nazionale (o la sua mancanza) si confonde nellinevitabile contatto con altre culture a formare unItalia multietnica, scombinata, irrazionale. Il racconto è frastagliato e sgrammaticato, vorrebbe comunicare ribellione ma si adagia nel conformismo della trasgressione e nella retorica della diversità a tutti i costi. Dal punto di vista pastorale, atteggiamenti e comportamenti non sono certo esemplari ma la fragilità complessiva della sceneggiatura ne stempera molto gli effetti di possibile suggestione. Si resta al livello di una operina sciatta e trasandata, che induce a preferire una valutazione tendente al futile, con la doverosa sottolineatura di alcune grossolanità.
Utilizzazione: il film si presta poco ad una programmazione ordinaria. Pur con i difetti sopra elencati, si presta di più ad essere proposto in occasioni mirate, per parlare (nel bene e nel male) di giovane cinema italiano, di nuove formule narrative, di nuovi scenari sociali.