Orig.: Stati Uniti (1999) - Sogg.: David Howard - Scenegg.: David Howard, Robert Gordon - Fotogr.(Scope/a colori): Jerzy Zielinski - Mus.: David Newman - Montagg.: Don Zimmerman - Dur.: 103' - Produz.: Mark Johnson, Charles Newirth.
Interpreti e ruoli
Tim Allen (Jason Nesmith), Sigourney Weaver (Gwen DeMarco), Alan Rickman (Alexander Dane), Tony Shalhoub (Fred Kwan), Sam Rockwell (Guy Fleegman), Daryl Mitchell (Tommy Webber), Enrico Colantoni (Mathesar), Robin Sachs . (Sarris)
Soggetto
Per quattro anni, dal 1979 al 1982, l'equipaggio dell'NSEA Protector é stato protagonista di emozionanti missioni spaziali. Ma poi la serie televisiva è stata sospesa e oggi, quasi venti anni dopo, i protagonisti del classico 'serial' indossano gli abiti e intervengono a mostre e convention sulla fantascienza per la delizia dei fan. Capita però che i Termiani, alieni provenienti dalla galassia di Klatu, dopo aver osservato alcuni episodi della serie e convinti che siano autentici, decidano di scendere sulla Terra per reclutare i componenti dell'equipaggio e coinvolgerli nella guerra disperata contro lo spietato Sarris. Tutti i cinque protagonisti arrivano sul pianeta e, risultato inutile dire che sono attori data la non conoscenza della parola, si vedono costretti a recuperare le funzioni che avevano nella fiction. La lotta con Sarris si dimostra particolarmente difficile: c'é da combattere con esseri mai visti e con un animale-drago. Jason, il capo dell'equipaggio nella fiction, cerca ancora di spiegare che per loro è tutto finto e che hanno mentito. Stannno allora per essere sganciati fuori nello spazio, ma si ribellano e Quelleck é colpito a morte. La conseguente implosione si ferma a 1" dalla fine. Le mine distruggonbo l'astronave di Sarris, che così viene debellato. L'equipaggio si separa per tornare sulla Terra. Quando atterrano, escono su un palco. Ad accoglierli ci sono tantissimi fan entusiasti. Ormai i personaggi dell'NSEA sono tornati ad essere 'veri'.
Valutazione Pastorale
E' interessante il modo con cui è strutturato il copione. Si tratta infatti di un gruppo di attori (1), resi noti da una fiction (2), che vengono scambiati per i personaggi di quella fiction (3) da altre figure inventate (4): il tutto all'interno di un film (5). Il filo conduttore è dunque quello della sottile linea di confine che viene appositamente delineata a livello di immagini tra finzione e verità. Ci si identifica in un personaggio fino al punto da assumerlo come 'autentico', o comunque da non avere più la forza (la volontà, l'intenzione) di cercare di distinguere tra i due piani. Si tratta di un tema inportante del linguaggio delle immagini, che il film tocca a dire il vero con leggerezza e senza la pretesa di farci sopra particolari riflesionhi. Anzi qui il gioco dei piani sovrapposti è finalizzato ad una pura avventura di taglio fantastico, una storiella piacevole da seguire con facilità e gradevolezza. Pur restando quindi gli spunti sopra accennati, per il resto, dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come positivo, accettabile quindi, e nell'insieme semplice.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e recuperato anche come occasione di passatempo spigliato e leggero.