Sogg. e Scenegg.: Raoul Ruiz, Pascal Bonitzer - Fotogr.: (Panoramica/a colori) Stefan Ivanov - Mus.: Jor-ge Arriagada - Montagg.: Valeria Sarmiento - Dur.: 113' - Produz.: Gemi-ni Films
Interpreti e ruoli
Catherine Deneuve (Jeanne/Solange), Michel Piccoli (Georges Didiex), Melvil Poupaud (Renè), Andrzej Seweryn (Christian), Monique Melinand (Louise), Hubert Saint Macary (Verret), Jean-Yves Gautier (Mathieu), Mathieu Almaric, Jean Badin, Camila Mora, Jacques Pieiller, Bernadette Lafont, Patrick Modiano.
Soggetto
Il giovane Renè, accusato di avere ucciso la zia, è difeso da Solan-ge, unavvocatessa che cerca di venire a capo del sottile gioco psicologico condotto da parte della vittima per più di dieci anni. Solange capisce che Jeanne, la zia, non intendeva solo studiare levoluzione di una tendenza omi-cida in atto nel ragazzo ma anche provare una controversa teoria sugli stimo-li al delitto nelletà infantile. Durante le indagini, nella mente del ragazzo Solange si sovrappone alla zia morta, mentre Solange a sua volta comincia a vedere in lui il proprio figlio morto in un incidente di macchina. Nonostante gli ostacoli posti da Didier, membro della società psicanalitica, la difesa di Solange ha successo. Renè viene rilasciato, i due si innamorano e comincia-no a vivere insieme. Renè però ricomincia ad avvertire la tendenza criminale. La loro vita diventa impossibile, e Solange alla fine lo uccide.
Valutazione Pastorale
il racconto è costruito in maniera talmente ingarbugliata, da togliere qualunque possibilità di comprensione. Si intuisce che il regista vuole richiamarsi a certe teorie della psicanalisi, di cui vorrebbe veri-ficare la validità sui personaggi , oppure dimostrare che nella mente delluo-mo cè un codice già scritto al quale nessuno può sfuggire. Ma tutto è detto senza il minimo apparato scientifico, facendo confusione tra psicanalisi e psichiatria, e offrendo ipotesi del destino delluomo improntate a fatalismo e ad una cultura decadente. Film quindi che mette in campo problemi grossi ma crea solo confusione, fastidio e, dal punto di vista pastorale, va conside-rato inaccettabile perchè del tutto mancato e fuorviante.
Utilizzazione: film da non utilizzare nella programmazione ordinaria e, al tirar delle somme, da evitare anche in altre occasioni, se non per dimostrare come Raul Ruiz, regista di gran moda nei festival di mezzo mondo, sia fin troppo sopravvalutato e stimato, specie, e non meraviglia, dai francesi.