Sogg.: Andy Breckman - Scenegg.: Andy Breckman, Michael Leeson - Fotogr.: (scope/a colori) Ian Baker - Mus.: Jerry Goldsmith - Montagg.: Jill Bilcock - Dur.: 96' - Produz.: Carol Baum, Fred Schepisi
Interpreti e ruoli
Tim Robbins (Ed Walters), Meg Ryan (Catherine Boyd), Walter Matthau (Albert Einstein), Charles Durning (Louis Bamberger), Stephen Fry (James), Lou Jacobi (Godel), Gene Saks (Podolsky), Joe Maher (Liebknecht)
Soggetto
a Princeton, Catherine Boyd, astrofisica, col fidanzato psicologo James, deve fermarsi per un guasto all'automobile nell'officina di Bob Rosetti, dove lavora Ed Walters, che ha l'hobby dello studio delle comete. Costui si innamora a prima vista della giovane donna, cui carpisce l'indirizzo, e nel riportarle l'orologio che ha dimenticato scopre che è la nipote di Albert Einstein, col quale fa amicizia, e che, spalleggiato dai colleghi ed amici Godel, Podolsky e Liebknecht, lo vede come uomo ideale per Catherine, in alternativa al sadico e vanesio James, che tormenta uomini e topi coi suoi esperimenti di laboratorio. I quattro geni decidono di trasformare in decappottabile, da Rosetti, la berlina di Einstein, ed una sua avveniristica teoria sulla fusione fredda viene riciclata per attirare l'attenzione di Catherine, che mandata a memoria da Ed e presentata come sua ad un simposio ne fa un genio. Invano il geloso James lo sottopone ad un test sul quoziente intellettivo: aiutato dai diabolici vecchietti, il giovane ottiene un punteggio altissimo. In una gita galeotta in barca con zio Albert, Ed conquista Catherine, e il saperla figlia dello scopritore dell'eponima cometa riempie Ed di piacere e di timore: addirittura il presidente Eisenhower vuole conoscerlo. Ma la scoperta della truffa indigna la giovane. Inoltre James scopre la vecchia tesi di Einstein e lo denuncia: ma il fisico se la cava tirando in ballo la guerra fredda e la rivalità atomica coi russi. Ripresosi da un malore, Einstein aiuta Ed, triste per l'abbandono della sua innamorata, ad incontrarla mentre aspetta l'arrivo della cometa paterna al locale osservatorio all'aperto. Un altro guasto, artificiale, provoca l'incontro e la rappacificazione tra i due innamorati, sotto la chioma della cometa.
Valutazione Pastorale
è rischioso scomodare Einstein per inserirlo in una commedia alla Frank Capra, che dell'insuperato maestro di un cinema ottimista, brillante e sentimentale conserva solo la confezione, ma ben pochi ingredienti. Meg Ryan, ridotta ad una svampita e geniale collegiale involontariamente cresciuta, bamboleggia con sorrisi ingenui e occhioni tutti candore e stupore; Tim Robbins sembra un innamorato tontolone e Walter Matthau è privo di verve. Non che la regia e la scenografia non funzionino dal punto di vista dell'ambientazione, assai riuscita: è il traboccare degli aspetti didascalici o macchiettistici (l'incredibile pochade dei due che litigano sul prato mentre il presidente Eisenhower attende in automobile), e il sentimentalismo retrodatato, anche rispetto all'epoca della vicenda, che finiscono per vanificare la curiosità dello spettatore per l'intrusione della commedia in rosa in un momento storico ed in un ambiente universitario responsabile di scoperte e stimoli sulla politica e sulla ricerca industriale e bellica che sarà fonte di enormi problemi nazionali e internazionali. Dal punto di vista pastorale il film, a parte qualche battutina del dialogo, è di una correttezza che si vorrebbe maggiormente presente nelle pellicole d'oltreoceano.