GENITORI & FIGLI: agitare bene prima dell’uso

Valutazione
Consigliabile, supeficialità
Tematica
Adolescenza, Famiglia, Famiglia - genitori figli, Matrimonio - coppia
Genere
Commedia
Regia
Giovanni Veronesi
Durata
110'
Anno di uscita
2010
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Filmauro
Musiche
Andrea Guerra
Montaggio
Marco Spoletini

Orig:: Italia (2010) - Sogg. e scenegg.: Giovanni Veronesi, Ugo Chiti, Andrea Agnello - Fotogr.(Panoramica/a colori): Tani Canevari - Mus.: Andrea Guerra - Montagg.: Marco Spoletini - Dur.: 110' - Produz.: Aurelio De Laurentiis & Luigi De Laurentiis.

Interpreti e ruoli

Michele Placido (Alberto), Margherita Buy (Rossana), Silvio Orlando (Gianni), Luciana Littizzetto (Luisa), Elena Sofia Ricci (Clara), Max Tortora (Mario), Piera Degli Esposti (Lea), Chiara Passarelli (Nina), Emanuele Propizio (Ubaldolay), Andrea Fachinetti (Gigio), Matteo Amata . (Ettore)

Soggetto

Quando il professore d'italiano Alberto (reduce da una furibonda lite con il figlio Gigio)assegna alla classe un tema dal titolo "Genitori e Figli: istruzioni per l'uso", per la 14enne Nina é l'occasione di parlare a cuore aperto della propria famiglia: i genitori Luisa e Gianni, separati con altre storie (lei con Mario, lui con Clara); il fratellino Ettore, preso da improvviso razzismo; la nonna che, dal letto di ospedale, dispensa consigli di vita; la sue amiche; la ricerca della 'prima volta'; l'innamoramento per il coetaneo Patrizio, detto Ubaldolay.

Valutazione Pastorale

Dice Veronesi: "I veri affetti, gli amori per sempre non sono né allargabili né restringibili, sono loro e basta. Rimangono tali anche contro le tue volontà e alla fine, prima o poi, ci dovrai fare i conti. Ecco perché ho voluto raccontare i genitori e i figli, perché loro fanno parte del 'branco'. I dialoghi, le discussioni, i litigi, le totali incomprensioni di una vita, tutto questo non basterà mai a dividere un branco". Su questi presupposti, su questi obiettivi si innesta un copione che in verità appare meno esplicito delle dichiarazioni d'intenti. O, meglio, risulta un po' dispersivo, lasciandosi andare a divagazioni di contorno non sempre indispensabili. L'approccio resta quello di sempre: pregi e difetti, gioie e dolori, rimorsi e rimpianti degli adulti, una certa, disincantata, rassegnazione dei giovani nel prendere atto che "é così". Restando soprattutto attaccato alla commedia comica italiana con contorno di momenti meno sorvegliati, il film non entra mai veramente nel vivo dei problemi e, dal punto di vista pastorale, é da valutare come consigliabile ma segnato da superficialità.

Utilizzazione

Il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, tenendo conto di quanto detto sopra sul modo alquanto affrettato di osservare l'argomento enunciato dal titolo.

Le altre valutazioni

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