Il film è visibile su Sky Cinema e sulla piattaforma di streaming Now.
Interpreti e ruoli
Fabio Volo (Paolo), Ginevra Francesconi (Simone), Giulia De Lellis (Ele-O-Nora), Paola Tiziana Cruciani (Zia Agnese), Paola Minaccioni (Zia Malena), Massimiliano Vado (Zio Pietro), Marco Zingaro (Renato), Michela Andreozzi (Mamma Liverani), Massimiliano Bruno (Preside), Nino Frassica (Zio Delbono), Ruben Mulet Polena (Liverani), Emma Fasano (Germana)
Soggetto
Paolo Martinelli, professore di filosofia, ha una figlia adolescente con il sogno di diventare influencer. Nonostante i molti tentativi, il dialogo tra padre e figlia, diventa ogni giorno più difficile…
Valutazione Pastorale
Al centro del racconto c’è lo smartphone, ossia quell’apparecchio col quale oggi da semplice telefono è possibile attivare praticamente qualunque altra operazione e che mette chi lo usa in contatto “con il resto del mondo”. Così dicono ormai gli adolescenti del terzo millennio, ammaliati e stregati dalla infinita possibilità di fare tutto, subito e senza tanti spostamenti. Naturalmente si parla di quattordicenni, ossia ragazzini ancora adolescenti che si preparano a incontrare il periodo forse più delicato della loro crescita. E se c’è un minorenne c’è anche un genitore, che qui è Fabio, professore al liceo, appena arrivato nel nuovo quartiere della Garbatella, a Roma, e ben presto alla prese con l’ambizione della figlia Simone di seguire la strada delle coetanee che sono diventate “influencer”. L’incontro padre-figlia (Paolo è vedovo) in breve degenera in scontro; Paolo non capisce il senso di quello che la figlia definisce “lavoro” e ci vorrà la presenza di una ragazza appena più grande (Ele-O-Nora di 25 anni, nome d’arte) per fare chiarezza su ruoli, situazioni, compiti. L’argomento, nemmeno a parlarne, è fortemente attuale, moderno, attraente. Stimola i giovani, li diverte e li conquista con la prospettiva di buoni guadagni. Poi c’è l’altra faccia della medaglia: la difficoltà di attivare i meccanismi, la necessità di essere cinici, di chiudere gli occhi su ostacoli poco simpatici da superare. Insomma lo scontro genitori-figli senza penna né carta ma affidato a quelli che sono i “social media”. Niente di nuovo, si dovrebbe dire, solo i consueti drammi degli scontri generazionali. Sullo fondo della Roma dei quartieri periferici, con contorno di personaggi colorati, simpatici, sprizzanti ironia da commedia anni ’60. Bene Fabio Volo nel ruolo del professore-padre; giusta Ginevra Francesconi (la figlia 14enne), bella sorpresa Giulia De Lellis, l’influencer che trascina tutti gli altri. Dal punto di vista pastorale il film “Genitori vs influencer” è consigliabile-semplice, segnato da superficialità.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni di dibattito come possibilità di verificare la tenuta dei meccanismi della commedia anche alla luce dei forti cambiamenti sociali, culturali, morali che intervengono col passare degli anni.