Orig.: Canada/Gran Bretagna (2003) - Sogg. e scenegg.: John Duigan - Fotogr.(Scope/a colori): Paul Sarossy - Mus.: Terry Frewer - Montagg.: Dominique Fortin - Dur.: 121' - Produz.: Jason Piette, Michael Cowan, André Rouleau.
Interpreti e ruoli
Charlize Theron (Gilda Bessé), Stuart Townsend (Guy), Penelope Cruz (Mia), Thomas Kretschmann (maggiore Thomas Bietrich), Steven Berkoff (Charles Bessé), David La Haye (Lucien), Gabriel Hogan (Julian), Karine Vanasse (Lisette), Peter Cockett (Max), Allen Altman . (Raoul)
Soggetto
Conosciutisi per caso a Cambridge nel 1933, lo studente Guy e Gilda, fotografa franco americana di ricca famiglia, avviano una relazione che attraversa tutto il successivo, movimentato decennio europeo. Spostandosi con frequenza tra Londra e Parigi, i due si lasciano e si ritrovano, perchè Guy deve fare i conti con il comportamento anticonformista di Gilda, che non rinuncia ad altri rapporti, accoglie in casa e protegge la spagnola Mira, ha un freddo rapporto con il padre. Guy, più idealista, va in Spagna a combattere a fianco dei repubblicani. Quando nel 1944 rivede Gilda, lei lo esorta a dimenticarla. Nella Parigi occupta dai tedeschi, la donna ora é l'amante di un importante ufficiale nazista. Entrato nei servizi segreti inglesi, Guy tiene i contatti con la resistenza francese. La stessa cosa, senza che lui lo sappia, in realtà sta facendo anche Gilda. Quando arriva la liberazione, é ormai troppo tardi. I partigiani la inseguono e la uccidono senza che lei trovi la forza per difendersi.
Valutazione Pastorale
Si tratta del tipico esempio di copione che sul dipanarsi di eventi storici reali e ben conosciuti innesta personaggi e situazioni di pura fantasia. Facendo attraversare ai protagonisti sia scenari mondani come la 'scandalosa' vita parigina degli anni Trenta, sia i momenti tragici della guerra di Spagna, dell'invasione tedesca di Parigi, del D-Day, e soprattutto concludendo in modo violento e beffardo la vita di Gilda, il racconto va nella direzione del dramma ma quasi subito diventa un melodramma, e tale rimane fino alla fine. Sentimenti eccessivi, caratteri molto stereotipati, il binomio amore/guerra che condiziona i destini e decide i sentimenti: siamo quasi nel racconto d'appendice. Le intenzioni sono tuttavia encomiabili e il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come accettabile, sia pure con riserve per le scabrosità di alcuni passaggi un po' pruriginosi ma anche questi più patinati che volgari.
UTILIZZAZIONE : il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria con attenzione per i minori. Stessa cura per i più piccoli é da tenere in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS o DVD.