Sogg. e Scenegg.: Denis Whitburn, Brian A. Willians - Fotogr.: (normale/a colori) Russell Boyd - Mus.: Stewart D'Arrietta - Mont: Nicholas Beauman - Dur.: 109' - Produz.: Charles Water Street, Denis Whitburn, Brian a Williams
Interpreti e ruoli
Bryan Brown (Robert Cooper), George Takei (Takahashi), Terry O'Quinn (Tom Beckett), John Bach (Frank Roberts), Toshi Shioya (Hideo Tanaka), Jason Donovan (Talbot), John Clarke, Deborah Unger, John Polson, Russel Crowe
Soggetto
terminata la seconda guerra mondiale viene preso in esame dal tribunale australiano dei crimini di guerra il caso del campo di prigionia di Tan Tui situato nell'isola di Ambon dove vennero rinchiusi dai giapponesi seicento prigionieri militari australiani dei quali erano sopravvissuti soltanto centoventi. Il compito di sostenere l'accusa nel processo contro i giapponesi viene affidato ad un avvocato militare, il capitano Robert Cooper. Questi non credendo alle menzogne degli imputati cerca disperatamente di ottenere le prove dei crimini commessi. Dopo aver ritrovata nell'isola la fossa comune in cui erano sepolti più di cento cadaveri decapitati di prigionieri australiani e ormai certo delle esecuzioni di massa tenta, inutilmente, di far condannare il responsabile: l'ammiraglio barone Takahashi, il quale in aula nega di aver mai ordinato uccisioni o maltrattamenti di prigionieri, o di esserne stato a conoscenza abilmente sostenuto da un ufficiale di collegamento degli Stati Uniti, il maggiore Beckett. Qualsiasi documento scritto è sparito, e non ci sono testimoni dei fatti, perché anche molti dei prigionieri ignorano l'accaduto e coloro che sanno si trovano in ospedale in gravi condizioni. Finalmente, con l'aiuto dell'infermiera Carol Littel, Cooper può avere in aula come testimone il soldato Jimmy Fenton, gravemente ammalato, il quale ha visto torturare e poi uccidere il proprio fratello Eddie, uno dei quattro piloti da ricognizione, accusati ingiustamente di aver bombardato dei civili, e quindi uccisi. Preso dai rimorsi, il tenente Hideo Tanaka, di religione cristiana, si costituisce e narra tutta la verità, mentre il capitano Wadami Ikeuchi, fanatico e crudele capo degli aguzzini, si suicida. Al termine del processo i colpevoli vengono condannati alla fucilazione.
Valutazione Pastorale
si tratta di un film serio e sobrio, nel quale non s'indugia sui particolari raccapriccianti, che avrebbero potuto essere sottolineati, dato l'argomento, ma si mette invece in risalto l'ansiosa ricerca di giustizia (non di vendetta), che spinge il capitano Cooper, il quale, durante il processo giunge a sentire pietà per Tanaka, capro espiatorio dei suoi superiori. Ben diretto da Stephen Wallace e ben interpretato da tutti gli attori, il lavoro narra un episodio poco noto del II conflitto mondiale. Da notare è l'accusa palese ai giochi politici nascosti delle superpotenze, che, a guerra finita, resero difficili le indagini del processo di Ambon, e quindi il raggiungimento della giustizia, a causa delle nuove e sotterranee alleanze, che gli americani avevano stretto coi giapponesi contro il comunismo. La vicenda è una esplicita condanna della guerra, dove pagano sempre e soprattutto i soldati. Spicca, in contrasto con la doppiezza e con tante menzogne, la limpida onestà di Tanaka che confessa onestamente la propria colpa, anche se, uccidendo, egli ha eseguito un ordine dei superiori, e affronta la morte serenamente. Risalta nella vicenda il contrasto fra la mentalità giapponese e quella occidentale, mentre le trame politiche danno alla storia una colorazione inquietante.