Orig.: Francia (2001) - Sogg. e scenegg.: Barbara Constantin - Fotogr.(Scope/a colori): Yorgo Arvanitis - Mus.: George Delerue - Montagg.: Martin Barrique - Dur.: 90' - Produz.: Marc Sillam.
Interpreti e ruoli
Emma de Caunes (Anne Frendo), Eric Caravaca (Samuel), Bernadette Lafonte (zia Sofia), Jacques Nolot, Murray Head
Soggetto
Tunisia, 1943. La giovane Anna Frendo vive con il padre a Bessariani nella piantagione di famiglia. Anna non gode di buona salute, un giorno si ammale e cade in coma. E'in questo stato che sogna di camminare sulla spiaggia dell'Egitto e di imbattersi in un soldato francese gravemente ferito. Quando il giovane guarisce, i due cominciano a frequentarsi, si vedono al ristorante, vanno al cinema e lì si baciano. Lui le dice che al più presto dovrà partire in missione per la Tunisia. Decisa a non farlo andare via, Anna si dà da fare per intercettare l'ordine di servizio. Dopo qualche tempo, i due si rivedono e decidono di fare una gita all'isola dei coccodrilli. Ben presto capiscono di dover rinunciare, e allora si preparano a salutarsi. Anche la zia archeologa della ragazza non è più in grado di fermare quella partenza. Inframezzato da qialche passaggio su Anna malata nel letto di casa, il sogno finisce. Anna non è uscita dal come e, senza riprendere conoscenza, muore.
Valutazione Pastorale
Si tratta di una storiellina di incredibile gracilità e di costante insipienza espressiva. I riferimenti sono alle commedie melodrammatiche anni '40, e in questa direzione si muovono gli sforzi più apprezzabili relativi alla ricostruzione degli interni, ai costumi, a qualche passaggio cromatico. Tutto il resto rientra nel novero di una standardizzata esercitazione calligrafica sopra il binomio amore-guerra. La mancanza di convinzione o di partecipazione impedisce l'emergere di un qualche interesse: inconcludenti i temi della malattia, della memoria, dell'innamoramento. Lo svolgimento resta al livello di un raccontino televisivo, forse da allungare con qualche stacco pubblicitario. Dal punto di vista pastorale, il film rientra a pieno titolo nella valutazione dell'inconsistente, essendo caratterizzato solo da banalità.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, ben sapendo però che é un prodotto modesto, anche sotto il profilo spettacolare.