Orig.: Stati Uniti (2017) - Sogg. e scenegg.: Tom Sheridan, Simon Moore, Carlos Kotkin - Fotogr.(Panoramica/a col.) - Mus.: Alan Silvestri, Thomas Newman, Mark Mancina - Dur.: 81' - Produz.: Affirm Films, Columbia Pictures, Franklin Entertainment, The Jim Henson Company, Sony Pictures Animation, Walden Media.
Soggetto
Allinizio vediamo Bo, asinello indifeso, costretto a girare in tondo la macina per far arricchire un mugnaio prepotente. Mentre sembra condannato a una fatica improba e duratura, Bo sogna un futuro di libertà e di corse a perdifiato all'aperto. Proprio in quel momento la colomba Dave, che si trova vicino a lui, gli suggerisce di seguire il corteo reale che passerà da Nazareth. Bo si libera e corre verso gli spazi esterni...
Valutazione Pastorale
Comincia così, con un tono fin da subito pacato e favolistico, questo un cartone che ha il coraggio di tornare ad affrontare la 'più grande storia del mondo', quella della Natività e di farlo da un punto di vista del tutto inedito. Il film porta in primo piano quelli che finora sono stati i comprimari, ossia quel mondo animale visto sempre di contorno e di sfuggita. E, in più, in mezzo al fastoso e vociante coro si snoda a poco a poco e senza invadenza la storia, appunto, della Natività. Succede infatti che, una volta scappato dalle grinfie del mugnaio, Bo trova rifugio nella casa di una giovane sposa, Maria, incinta e in comprensibile stato di apprensione. Succedono poi gli eventi secondo quello che la Storia e la Tradizione ci hanno tramandato. C'è una stella in cielo che brilla in modo insolito e imprevisto. Quella seguono Bo e il gruppo dei suoi fidati compagni. Ci sono a poco a poco dei volti che cominciamo a riconoscere, dopo l'asino, il bue, le pecore. Li riconosciamo noi, gli adulti, ma importante è che li riconosca il pubblico dei bambini, destinatari privilegiati della vicenda. Così, quasi senza accorgersene, i ragazzini riescono a operare una sintesi tra quello che viene raccontato e quello che hanno più volte sentito a scuola e a casa. La nascita di Gesù è affidata a passaggi che con intelligenza uniscono momenti divertenti e serietà e intensità del dettato evangelico. Contribuisce poi la scelta di far parlare gli animali solo quando interagiscono tra loro e di limitarne l'uso della parola solo nelle occasioni 'esterne' con effetti che richiamano a un maggiore realismo. Forse il momento più difficile è quello di raccontare la maternità 'miracolosa' di Maria: viene risolto con sobrietà, puntando sulla vicinanza anche somatica di Maria alle ragazzine di oggi. Intorno a lei c'è un Giuseppe pronto a dichiararsi inadeguato al compito che lo attende. Una sorta di presa d'atto che al mistero dell'immacolata concezione bisogna inchinarsi e accettare la scelta operata dallo Spirito Santo. Concetti magari un po' difficili da recepire per un bambino ma esposti con leggerezza, simpatia, sguardo comprensivo e mai severo.
Nel racconto allegro e festoso che vuole celebrare la vera rivoluzione dell'umanità, si muovono inoltre belle luci, un colorato paesaggio, una colonna sonora adeguata. Sono contenti gli animali (anche i cani feroci diventano buoni), siamo contenti anche noi. Forse lo sarebbe anche il Francesco dell'Enciclica 'Laudato si'. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile e nell'insieme semplice.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, con i piccoli come spettatori privilegiati. Da recuperare e (ri)proporre anche in successive occasioni in funzione didattica.