Orig.: Stati Uniti (1998) - Sogg. e scenegg.: tratto da materiale raccolto nell'archivio della Survivors of the Shoa Visual History Foundation - Fotogr.(Panoramica/a colori): Harris Done - Mus.: Hans Zimmer - Montagg.: James Moll - Dur.: 90' - Produz.: June Beallor, Ken Lipper, Steven Spielberg.
Soggetto
Argomento: lo sterminio degli ebrei ungheresi deciso da Hitler nel 1944. Svolgimento: immagini di repertorio che ricostruiscono l'Ungheria della prima metà del Novecento; testimonianze di uomini e donne che furono arrestati, portati nei lager e, sopravvissuti, andarono a vivere negli Stati Uniti. Queste persone tornano oggi in Ungheria a visitare di nuovo i luoghi di un tempo. Le testimonianze sono cinque: Tom Lantos, scappato da un campo di lavoro e ora deputato al Congresso; Alice Lok Cahana, uscita dal campo di Bergen-Belsen e ora artista; Renée Firestone ora insegnante e Irene Zisblatt pensionata, scampate ad Auschwitz; Bill Basch, reduce da Buchenwald, ora uomo d'affari.
Valutazione Pastorale
Produttivamente il film nasce all'interno della Survivors of the Shoa Visual History Foundation, un ente che ha già messo insieme oltre 50mila testimonianze in 57 Paesi e 31 lingue diverse per conservare la memoria storica dell'Olocausto. C'è Steven Speilberg a coordinare il tutto, anche se qui figura come regista James Moll, già documentarista e produttore televisivo. Non ci sono ricostruzioni né voci fuori campo a commentare: le testimonianze sono proposte in presa diretta e senza mediazioni. Ne esce un racconto allo stesso tempo autentico e poetico, impeccabile sul piano formale, denso di spunti commoventi, rivolto al contrasto tra gli orrori passati e il bisogno di una vita a misura di essere umano. Per esprimere qualche critica bisognerebbe scendere nel dettaglio: l'appropriarsi dell'olocausto da parte americana; la rappresentazione dell'America come casa, libertà, felicità; la mancanza di apertura ai martiri anche di altri olocausti. Ma sono dettagli di fronte ad un lavoro che resta meritorio, importante ed utilissimo. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come positivo, realistico e da consigliare per dibattiti.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da proporre anche in altre occasioni, non escluse quelle scolastiche.