Interpreti e ruoli
Archie Madekwe (Jann Mardenborough), David Harbour (Jack Salter), Orlando Bloom (Danny Moore), Geri Halliwell (Lesley Mardenborough), Benin Djimon Hounsou (Steve Mardenborough), Darren Barnet (Matty Davis), Takehiro Hira ( Kazunori Yamauchi), Thomas Kretschmann (Patrice Capa)
Soggetto
Regno Unito, Jann è un ventenne ancora incerto sul proprio futuro. I genitori Steve e Lesley lo pressano affinché non getti via tempo e opportunità. Jann però ha la mente occupata solo dai videogiochi, soprattutto dalle corse con “Gran Turismo”. Un giorno scopre che la Sony e la Nissan hanno lanciato un contest per accedere a una vera GT Academy da cui verrà formato un pilota professionista.
Valutazione Pastorale
Una bella sorpresa il film “Gran Turismo: La storia di un sogno impossibile” diretto da Neill Blomkamp, una produzione statunitense e giapponese di cui è capofila la Sony Pictures. Il film, che si muove tra azione, dramma e sport, compie una doppia operazione: da un lato valorizza sullo schermo un seguitissimo videogioco, “Gran Turismo”, lanciato sul mercato nel 1997; dall’altro raccontata la storia vera di un sogno, quello di un giovane gamer selezionato dal progetto GT Academy che gli ha schiuso le porte delle corse professionistiche internazionali. È la storia del pilota britannico Jann Mardenborough, che si è misurato con diversi campionati, dalla Formula 3 al Super GT. A dargli il volto sullo schermo è Archie Madekwe; comprimari David Harbour, Orlando Bloom, Djimon Hounsou e Geri Halliwell.
La storia. Regno Unito, Jann (Archie Madekwe) è un ventenne ancora incerto sul proprio futuro. I genitori Steve e Lesley (Djimon Hounsou e Geri Halliwell) lo pressano affinché non getti via tempo e opportunità. Il padre, operaio, arriva a portarlo in cantiere per mostragli la durezza della vita reale. Jann però ha la mente occupata solo dai videogiochi, soprattutto dalle corse con “Gran Turismo”. Un giorno scopre che la Sony e la Nissan hanno lanciato un contest per accedere a una vera GT Academy da cui verrà formato un pilota professionista. Superate con abilità le selezioni, il giovane si interfaccerà con l’ex pilota Jack Salter (David Harbour) e il manager Danny Moore (Orlando Bloom).
Classe 1979, il regista sudafricano Neill Blomkamp – suoi “District 9” (2009) ed “Elysium” (2013) –, ha una solida carriera nella cura degli effetti speciali per il cinema e i video musicali. Abilità professionale che emerge con evidenza proprio nel suo ultimo film “Gran Turismo”, che visivamente fonde dimensione videoludica e cinematografica. Nel governare il racconto, Blomkamp alterna sequenze realistiche con suggestioni visive che recuperano l’esperienza propria del gaming. Alla luce di queste premesse, si potrebbe pensare che il film “Gran Turismo” risulti un divertissement solo per gamer, una seducente e adrenalinica esperienza visiva dalla poca densità tematico-narrativa. In verità, si rimane felicemente sorpresi dal constatare che l’opera possiede sostanza, materia narrativa che apre riflessione e approfondimenti. Seguiamo infatti la traiettoria del ventenne Jann che passa dalla confort zone di casa al professionismo sportivo. Una parabola che esplora le diramazioni del sogno e le pieghe della realtà, ovviamente declinate con l’energia coinvolgente di un racconto avventuroso. Ancora, in campo troviamo i valori dello sport, il legame fiduciario che si instaura tra “docente-discepolo”, tra l’ingegnere capo-ex pilota Jack Salter – un ottimo David Harbour, star di “Stranger Things” – e il giovane emergente Jann. Inoltre, emergono con forza anche i legami familiari, il dialogo padre-figlio e la costruzione dell’identità adulta.
Nel complesso “Gran Turismo” è un film votato all’intrattenimento e all’evasione, ma di certo non privo di sguardi di senso. Il cast è valido e ben amalgamato (a funzionare sono soprattutto i duetti tra Harbour e Madekwe, come pure i confronti familiari a corrente alternata tra lo stesso Madekwe e Djimon Hounsou). A imprimere inoltre tensione, coinvolgimento, sono le musiche di Lorne Balfe (“Top Gun: Maverick”, “Mission: Impossible 7”) e di Andrew Kawczynski. Film consigliabile, semplice, per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria.