GRAVITY

Valutazione
Consigliabile, Problematico
Tematica
Avventura, Famiglia - genitori figli, Metafore del nostro tempo, Morte, Tematiche religiose
Genere
Drammatico
Regia
Alfonso Cuarón
Durata
92'
Anno di uscita
2013
Nazionalità
Stati Uniti
Distribuzione
Warner Bros Pictures Italia
Musiche
Steven Price
Montaggio
Alfonso Cuaron, Mark Sanger

Orig.: Stati Uniti (2013) - Sogg. e scenegg.: Alfonso Cuaron, Jonas Cuaron - Fotogr.(Scope/a colori): Emmanuel Lubezki - Mus.: Steven Price - Montagg.: Alfonso Cuaron, Mark Sanger - Dur.: 92' - Produz.: Alfonso Cuaron, David Heyman - In 3D.

Interpreti e ruoli

Sandra Bullock (Ryan Stone), George Clooney (Matthew Kowalsky)

Soggetto

A bordo di uno Shuttle c'è un equipaggio ridotto, formato dal pilota Matthew Kovalsky e dalla dottoressa Ryan Stone. Dovrebbe essere vicino il momento del rientro sulla Terra ma qualcosa di imprevisto accade. I collegamenti si interrompono, i comandi non rispondono, nelle operazioni di spostamento i due finiscono col restare fluttuanti nell'aria. Ben presto appare evidente che Kowalsy e Stone sono gli unici due superstiti di tutto l'equipaggio. Il tentativo di restare uniti risulta oltremodo complicato. Kowalsky si sgancia dalla cintura comune e si perde nella lontananza. Stone riesce a risalire a bordo e a trovate il modo di dirigersi verso una base spaziale cinese. Da quel momento è sola con se stessa.

Valutazione Pastorale

"Gravity" riesce a scegliere un genere (fantascienza) e un tema (il viaggio) classici dell'immaginario americano e a collocarli nel nostro disperato, amarisimo ruolo di naufraghi della post modernità. L'avventura negli spazi sconfinati è uno scenario ineludibile nell mente dell'avventura oltre oceano, un terreno nel quale per eccellenza si incontrano e arrivano alla resa dei conti il confronto bene/male; legge/illegalità; eroi/antieroi. Di più lascia soli un Uomno e una Donna e disegna intorno a loro la crecente angoscia di una situazione mai provara prima, quella delle solitudine difronte all'ignoto e quando ogni collegamento è ormai interrotto. Dopo l'uscita di scena di Kowalsky, Stone regge per intero il peso del racconto, quando la paura prende alla gola, e cuore e mente entrano in conflitto, la vita, la memoria, gli affetti battono forte nelle pieghe di una fine non voluta. Una sensazione di abbandono che chiede alla ragione di fare appelllo a risorse nascoste e di lasciarsi andare alla richiesta liberatoria di una preghiera. Una precisa linea metafisico/spirituale lega immagini e parole in un film ricco di spunti, inquieto, emozionante, sempre di spiccata sensibilità narrativa e filosofica. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile e nell'insieme problematico.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in molte successive occasioni, come prodotto spettacolare e insieme caratterizzato da intensi contenuti visionari.

Le altre valutazioni

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