Sogg. e Scenegg.: Peter Weir - Fotogr.: (panoramica/a colori) Geoffrey Simpson - Mus.: Hans Zimmer - Montagg.: William Anderson - Dur.: 108' - Produz.: Peter Weir
Interpreti e ruoli
Gerard Depardieu (George Faure), Andie MacDowell (Bronte Barrish), bebe Neuwirth (Lauren), Gregg Edelman (Phil), Robert Prosky, Jessie Keosian, Ethan Phillips, Mary Louise Wilson, Lois Smith, Conrad Mc Laren
Soggetto
George Faure, un corpulento cittadino francese, per poter lavorare negli Stati Uniti ha bisogno della Green Card (senza la quale i cittadini stranieri non possono vivere e lavorare negli USA): la maniera più rapida per ottenerla è di sposare una cittadina americana. Dal canto suo, Bronte Barrish, giovane ed entusiasta botanica newyorkese, ha appena trovato un delizioso appartamento a Manhattan, che è l'ideale per lei, perché contiene una serra, ma i proprietari intendono affittarlo solo ad una coppia di sposi. George e Bronte non si conoscono, ma un amico comune li aiuta ad organizzare un matrimonio di convenienza, dopo il quale si salutano, pensando di non rivedersi più, e di divorziare appena possibile. La ragazza ha un fidanzato, Phil, che condivide con lei gusti ed ambiente elegante, ma del quale non è veramente innamorata, e non ha confidato né a lui, né ai propri genitori la strana storia del suo matrimonio. A seguito di un'indagine da parte delle sospettose autorità dell'ufficio inimigrazione per stabilire se i due vivono realmente come marito e moglie, George e Bronte sono costretti a vivere insieme alcuni giorni per escogitare ed imparare a memoria una storia accettabile sulla loro presunta vita coniugale. George è un uomo dai modi piuttosto rozzi, che non ha fatto studi regolari, ma ha l'estro del compositore e possiede una grande ricchezza interiore, mentre Bronte è una raffinata intellettuale, che appartiene alla buona società di New York: non hanno dunque nulla in comune, e, durante un week end, chiusi nel piccolo appartamento di Bronte, litigano e discutono su tutto, finché, conosciuti tanti lati interessanti l'uno dell'altra, imparano a stimarsi e poi ad amarsi, pur senza dirselo. Cosicché una sera George, geloso, scaccia il troppo intraprendente Phil presentandosi come marito. Ormai profondamente innamorati, ma senza confessarselo, i due vanno infine a sostenere all'ufficio immigrazione il colloquio, che però andrà male a causa di George. Quando egli viene arrestato dagli ispettori dell'immigrazione, per essere rispedito in Francia, Bronte lo raggiunge piangendo, e i due si abbracciano e si baciano appassionatamente. Sembra certo che presto saranno effettivamente marito e moglie.
Valutazione Pastorale
questo film, ricco di valori umani, presenta una storia semplice trattata con finezza di tocchi e sostenuta da dialoghi intelligenti. Certamente Peter Weir, regista, soggettista, sceneggiatore e produttore realizzando una commedia romantica ha saputo ottenere risultati notevoli, sia per la recitazione dei due indovinatissimi protagonisti, Gérard Dépardieu (George) e Andie Mac Dowell (Bronte), sia per l'uso sapiente della bella musica e della splendida fotografia, che contribuiscono a creare un insieme piacevolissimo. Le psicologie dei due protagonisti (ma anche quelle dei personaggi, che li circondano nell'ambiente intellettuale di New York) sono studiate con delicatezza, e a volte con ironia, specie in tutto il brano, che si riferisce alla coabitazione forzata, in cui risalta il contrasto fra il passato della ragazza, che può mostrare al francese le foto della infanzia e dell'adolescenza felice, che ha trascorso con i genitori, e quello dell'uomo, che può mostrarle invece solo dei piccoli tatuaggi sulle braccia. Particolarmente significativo è in seguito il momento in cui, durante il colloquio con gli ispettori, le risposte date dai protagonisti, che si trovano in due uffici separati, si integrano da lontano le une con le altre, e ciò dimostra che essi sentono ormai all'unisono. Questa storia di sentimenti mai sdolcinata, evidenzia chiaramente che un matrimonio per consentire agli sposi di comprendersi deve basarsi su di una profonda e reciproca conoscenza spirituale.