Interpreti e ruoli
Chris Pratt (Peter Quill), Zoe Saldana (Gamora), Karen Gillan (Nebula), Bradley Cooper (Rocket), Dave Bautista (Drax il Distruttore), Pom Klementieff (Mantis), Sean Gunn (Kraglin), Chukwudi Iwuji (Alto Evoluzionario), Will Poulter (Adam Warlock), Elizabeth Debicki (Ayesha), Sylvester Stallone (Stakar Ogord), Maria Bakalova (Cosmo)
Soggetto
Pianeta Knowhere, i Guardiani della Galassia subiscono un duro attacco dal potente e strampalato Adam Warlock, che riduce in fin di vita Rocket. Per curarlo i Guardiani devono risalire al suo passato, al periodo in cui il suo corpo ha subito invasive operazioni e sperimentazioni per volontà dell’efferato Alto Evoluzionario...
Valutazione Pastorale
Il regista-sceneggiatore statunitense James Gunn mette un punto definitivo (sarà vero?) al simpatico e bizzarro gruppo di supereroi spaziali dei Guardiani della Galassia. Dopo i fortunati “Guardiani della Galassia” (2014) e “Guardiani della Galassia Vol. 2” (2017) – entrambi hanno sfondato il tetto dei 700milioni di dollari –, l’autore ha deciso di scrivere la parola fine alle avventure di Peter Quill, Gamora, Rocket, Drax, Nebula, Mantis, Groot e Kraglin. Una conclusione che oscilla tra lampi di ilarità e commozione, confermando ancora una volta l’inconfondibile mix narrativo e stilistico. Un’opera che viaggia spedita e compatta, di certo più incisiva dei recenti Marvel “Thor: Love and Thunder” (2022) e “Ant-Man and the Wasp: Quantumania” (2023).
La storia. Pianeta Knowhere, i Guardiani della Galassia subiscono un duro attacco dal potente e strampalato Adam Warlock (Will Poulter), che riduce in fin di vita Rocket (Bradley Cooper). Per curarlo i Guardiani devono risalire al suo passato, al periodo in cui il suo corpo ha subito invasive operazioni e sperimentazioni per volontà dell’efferato Alto Evoluzionario (Chukwudi Iwuji)…
“C’erano tante cose che intuivo e molte altre di cui non ero a conoscenza, ma sapevo già che il cuore del racconto era rappresentato da Rocket e dalla sua storia, dal luogo da cui proveniva e da chi era”. Così James Gunn nel presentare la linea del terzo atto dei “Guardiani della Galassia”. Raccontando la travagliata vicenda del procione antropomorfo sottoposto a mutilanti esperimenti scientifici, l’autore avanza una bella e profonda riflessione sul valore della vita, il rispetto verso gli animali e il creato tutto, da preservare dalle ambizioni sregolate dell’uomo, dal suo volersi spingere oltre il perimetro (bio)etico. Altro tema centrale è l’amicizia, quel sentimento giocato tra condivisione e solidarietà, che spinge i Guardiani a rimettersi in pista nonostante gli affanni – in testa Peter Quill (Chris Pratt), che fa fatica a riprendersi dopo la fine della sua storia con Gamora (Zoe Saldana) –; insieme si battono per salvare Rocket, e al contempo provano a salvare anche loro stessi, (ri)donando senso al proprio agire.
Gunn porta a termine la sua trilogia mantenendo in equilibrio storia, stile narrativo e dinamiche del racconto: tutto gira in maniera agile, tra sguardi di senso e di evasione; gli attori, poi, stanno al gioco, tratteggiando con convinzione e divertimento i personaggi. La componente musicale, infine, fa il resto: una selezione di brani rock (pop) – da “Creep” dei Radiohead a “Dog Days Are Over” dei Florence and the Machine – che imprime ritmo e stile. Al di là di qualche incertezza, il film funziona e coinvolge. Consigliabile, problematico, per dibattiti.
Utilizzazione
Indicato per la programmazione ordinaria e per successive occasioni di dibattito.