Orig.: Gran Bretagna/Stati Uniti (2005) - Sogg.: tratto dal romanzo omonimo di Douglas Adams scritto sulla base dei personaggi da lui stesso creati per una serie radiofonica della BBC - Scenegg.: Karey Kirkpatrick, Douglas Adams - Fotogr.(Scope/a colori): Igor Jadue Lillo - Mus.: Joby Talbot - Montagg.: Niven Howie - Dur.: 109' - Produz.: Gary Barber, Roger Birnbaum, Jonathan Glickman, Nick Goldsmith, Jay Roach.
Interpreti e ruoli
Martin Freeman (Arthur Dent), Mos Def (Ford Prefect), Sam Rockwell (Zaphod Beeblebrox), Zooey Deschanel (Tricia McMillan/Trillian), Bill Nighy (Slartibartfast), John Malkovich (Humma Kavula), Steve Pemberton (sig. Prosser), Warwick Davis (Marvin), Mason Ball . ( androide paranoide), (Vogon)
Soggetto
Arthur Dent, abitante in un tranquillo paesino della campagna inglese, scopre una mattina che la sua casa sta per essere abbattuta da un bulldozer, che il suo migliore amico é in realtà un extraterrestre e che di lì a poco il Pianeta Terra sarà distrutto. Allora si fa convincere che l'unica speranza é fuggire prima che sia troppo tardi. Non può sapere che da quel momento comincia per lui un viaggio nello spazio fatto di incontri imprevedibili e di personaggi incomprensibili. Arthur sembra sollevato quando vede che Trisha, la ragazza sua vicina di cui é innamorato, lo ha seguito nel viaggio, e quando lei viene rapita, lui si impegna molto per liberarla. Il progetto di far saltare in aria la Terra per costruire un'autostrada spaziale viene infine sventato. Ma ora, tornato a casa, Arthur si fa alcune domande. Cos'é 'normale'? Cos'é 'casa? Forse decide di andare via di nuovo.
Valutazione Pastorale
Prima del film, ci sono stati i personaggi creati per l'omonima serie radiofonica della BBC, poi un adattamento in forma di romanzo, quindi una serie televisiva, infine un videogioco. Forse tutto questo avrebbe dovuto essere considerato sufficiente. E invece ecco anche la versione cinamatografica di una vicenda che, mettendo insieme fantascienza, fumetti e umorismo all'inglese, vorrebbe creare un'avventura grottesca sul tema filosofico della scomparsa della Terra. Porre domande 'alte' in contesti da barzelletta é sempre rischioso e anche qui l'operazione, priva di una linea precisa, mostra ben presto grossi limiti. L'imitazione della comicità delirante e derisoria alla Monty Python non riesca, il racconto è dispersivo, frammentato in macchiette e scenette isolate. Confusa, poco lineare, sfilacciata, la storia butta lì tanti temi (la burocrazia, i limiti della scienza, il ritorno a casa...) e poi se ne allontana, con tranquillità e poca sensibilità. Dal punto di vista pastorale, l'operazione é veramente insulsa, da valutare come inconsistente e tuttavia non esente da qualche ambiguità.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, tuttavia tenendo presente la modestia generale della realizzazione.