Orig.: Italia (2006) - Sogg. e scenegg.: Giuseppe Ferrara, Daniele Aliprandi, Heidrun Schleff - Fotogr.(Normale/a colori): Riccardo Gambacciani - Mus.: Pino Donaggio - Montagg.: Adriano Tagliavia - Dur.: 102' - Produz.: Carmine De Benedittis.
Interpreti e ruoli
Massimo Ghini (Guido Rossa), Gianmarco Tognazzi (Roberto Dura), Anna Galiena (Silvia Rossa), Mattia Sbragia (il vecchio), Elvira Giannini (Nora), Giulio Buccolieri (Elsa Morante), Corrado Invernizzi, Maria Rosaria Omaggio .
Soggetto
Il 24 gennaio 1979 a Genova, il sindacalista Guido Rossa esce di casa per andare al posto di lavoro di operaio all'Italsider. Appostato davanti al portone insieme a due compagni, il brigatista rosso Roberto Dura ha il compito di ganbizzare Rossa. Gli spara una prima volta, si allontana, torna indietro e lo colpisce di nuovo, uccidendolo.
Valutazione Pastorale
Più ampiamente, il copione si incarica di ricostruire anche tutti gli antefatti che portarono a quella tragica conclusione. Sia a livello di memoria storica sia a quello di chiarificazione politica, l'operazione ha una sua precisa motivazione. Serve a non dimenticare qual era il clima di quel periodo, soprattutto nella sinistra italiana stretta tra deviazioni terroristiche e legalità democratica. Come gli é capitato in altre occasioni, Ferrara non riesce a tenere a freno l'equilibrio dell'esposizione, scivolando in atteggiamenti di parte che tolgono mordente all'azione. Restano appunto i fatti, dai quali si può partire per capire qualcosa di quei tragici, confusi anni italiani. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come discutibile, e non esente da ambiguità.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e, più opportunamente, in occasioni mirate per avviare confronti su un periodo recente, e non ancora metabolizzato, di storia italiana.