Il documentario è in distribuzione sulla piattaforma Now e su Sky Cinema
Interpreti e ruoli
Daniel Radcliffe (se stesso), Emma Watson (se stessa), Rupert Grint (se stesso), Ralph Fiennes (se stesso), Helena Bonham Carter (se stessa), Gary Oldman (se stesso), Chris Columbus (se stesso), Alfonso Cuarón (se stesso), Mike Newell (se stesso), David Yates (se stesso), Robbie Coltrane (se stesso)
Soggetto
Documentario che celebra i 20 anni della saga cinematografica dedicata a Harry Potter, dall'uscita del film “Harry Potter e la pietra filosofale” nel dicembre del 2001...
Valutazione Pastorale
Un compleanno cinematografico in grande stile per Harry Potter. Nel dicembre 2021 sono stati infatti i vent’anni dalla prima uscita al cinema di “Harry Potter e la pietra filosofale” (2001). La Warner Bros. per l’occasione ha riportato il film nelle sale italiane, mentre dal 1° gennaio 2022 è disponibile su Sky e Now un gustoso documentario targato Hbo che celebra l’intera saga dedicato al maghetto inglese: è “Harry Potter: Return to Hogwarts”. A produrlo è sempre David Heyman, già capo degli otto film dedicati a Harry Potter come pure dello spin-off “Animali Fantastici”. Voce narrante del documentario è l’attore Stephen Fry, e grande adesione di quasi tutto il cast a cominciare da Daniel Radcliffe (Harry), Rupert Grint (Ron) ed Emma Watson (Hermione). Accanto a loro, nomi di peso del cinema britannico quali Ralph Fiennes (Voldemort), Gary Oldman (Sirius Black) e Helena Bonham Carter (Bellatrix Lastrange).
Come valutare l’operazione? Certamente nostalgica, avvolgente da clima natalizio, e nell’insieme riuscita. A ben vedere, dalla pubblicazione dell’ultimo romanzo “Harry Potter e i Doni della Morte” nel 2007 e dalla sua trasposizione cinematografica tra 2010 e 2011 la febbre da Harry Potter non accenna a diminuire. Un fenomeno crossmediale che continua a trovare consensi, in primis a livello editoriale. E il documentario suggella tutto questo.
Nel corso dei 100 minuti dello speciale “Harry Potter: Return to Hogwarts” le testimonianze degli interpreti, insieme a quelle dei quattro registi (Chris Columbus, Alfonso Cuarón, Mike Newell e David Yates), si intrecciano con inediti e curiosi backstage come i provini iniziali o i tormenti della crescita dei protagonisti (la rivelazione della Watson di essere stata sul punto di abbandonare la saga a metà percorso). E ancora, commuovente (e non poco) è il ricordo in memoria dei tanti attori scomparsi come Helen McCrory (Narcissa Malfoy), John Hurt (Olivander), Richard Harris (il primo Silente) e ovviamente Alan Rickman, l’indimenticabile Severus Piton.
“Harry Potter: Return to Hogwarts” è un riuscito documentario che coniuga vecchie e nuove emozioni, scivolando qua e là anche in passaggi didascalici e mielosi, ma questo poco importa ai tanti appassionati piccoli, giovani e adulti. Nell’insieme, infatti, è una vera festa per gli occhi e per il cuore, un ritorno a casa, tra le stanze di Hogwarts, là dove tutto è cominciato. Dal punto di vista pastorale “Harry Potter: Return to Hogwarts” è consigliabile, semplice.
Utilizzazione
Il documentario è adatto per approfondimenti e dibattiti sulla saga letteraria e cinematografica "Harry Potter", per i tanti temi e valori che mette in campo.