Sogg.: Judith Rascoe - Scenegg.: Judith Rascoe, David Rayfiel - Fotogr.: (panoramica/a colori) Owen Roizman - Mus.: Dave Grusin - Montagg.: Fredric Steinkamp, William Steinkamp - Dur.: 140' - Produz.: Sydney Pollack, Richard Roth
Interpreti e ruoli
Robert Redford (Jack Weil), Lena Olin (Roberta Duran), Alan Arkin (Joe Volo), Raul Julia (Arturo Duran), Tomas Milian (Menocal), Tony Plana (Julio Ramos), Daniel Davis (Marion Chigwell), Betsy Brantley, Lise Cutter, Richard Farnsworth, Mark Rydell, Vasek Simek
Soggetto
nel dicembre del 1958 durante il regime del dittatore Fulgencio Batista l'Avana è piena di ricchi turisti americani: alberghi lussuosi e case da gioco fanno affari; il potere si regge solo su torture, sparizioni e delitti; il popolo soffre e in molti centri del Paese già gli insorti seguaci del rivoluzionario Fidel Castro hanno la meglio. In questa situazione Jack Weil giocatore d'azzardo è arrivato all'Avana per giocare ancora una volta soprattutto nell'appariscente locale di Joe Volpi, il più noto fra i gestori della città. Sul traghetto Miami-l'Avana Weil ha cercato di aiutare una bella donna, Roberta Duran intenzionata a sbarcare con l'auto aiuti per i guerriglieri (armi e radio). Durante un ricevimento Jack ha modo di rivedere Roberta, della quale si è innamorato, ignorando che essa è la moglie di un ricchissimo proprietario terriero, Arturo Duran, che in segreto opera come luogotenente di Castro. Quando però Roberta viene arrestata e il marito è dato dalla stampa come morto, Jack per liberare e poi conquistare la donna, non esita ad affrontare, spacciandosi come agente della CIA e mescolando astuzie ed ingenuità, gli sgherri di Batista comandati dall'obeso colonnello Menocal. Tra Jack e Roberta, persone diversissime, la relazione sentimentale procede fino a quando Weil scopre che Arturo è ancora vivo. Emotivamente coinvolto, Jack, corrompendo Menocal, riesce a liberare Arturo e, rinunciando al suo amore per Roberta, consente all'indomabile donna di riunirsi al marito.
Valutazione Pastorale
opera un pò stantìa che fra patetismi e romanticismo oltre che perla sua scrittura cinematografica, induce molto spesso a pensare a certi lavori americani avventurosi tipici degli anni cinquanta. Ambientato a Cuba durante gli otto giorni che precedettero la rivoluzione, il film riesce a riprodurre con accuratezza l'atmosfera afrocaraibica tipica di quel periodo storico ma è privo di suggestione emotiva sia nei risvolti politici sia in quelli psicologici dei personaggi che animano la vicenda. Molte le faccende confusionarie e dialoghi a volte banali: il tutto incentrato su un Robert Redford assai blasé e gigione, il cui cuore che si sacrifica per la bella signora ha la meglio sul cinismo del giocatore. Alcune situazioni motivano la valutazione.