Sogg.: basato sui personaggi creati da Clive Barker - Scenegg.: Peter Atkins, Tony Randel - Fotogr.: (normale/a colori) Gerry Lively - Mus.: Randy Miller - Montagg.: James D.R. Kickox - Dur.: 94' - Produz.: Lawrence Mortoff
Interpreti e ruoli
Terry Farrell (Joey Summerskill), Doug Bradley (Pinhead/Elliott), Paula Marshall (Terri), Kevin Bernhardt (J.P. Monroe), Lawrence Mortorff (Bum), Aimee Leigh (Sandy), Ashley Laurence (Kirsty), George Lee
Soggetto
J.P. Monroe, proprietario del night "The Boiler Room", acquista una scultura, raffigurante un groviglio di corpi e visi, in cui predomina e sembra aver vita una testa piena di spilli. Intanto la reporter Joey Summerskill, che si annoia nel pronto soccorso dell'ospedale cittadino vede giungere un giovane assai malridotto, che sul tavolo operatorio va letteralmente in pezzi, attanagliato da misteriose catene elettrificate, munite di uncini. Trovando Terri la ragazza che accompagnava il defunto, Joey scopre anche grazie a continue allucinazioni che la proiettano in uno scenario di guerra dove un misterioso ufficiale vuole parlarle con urgenzache la scultura è il rifugio di un mostro venuto da una dimensione parallela, il quale comincia con l'inglobare un'occasionale conquista di J.P. Monroe. Quest'ultimo, soggiogato dalla scultura-mostro, tenta di offrirle Terri, ma la ragazza spinge lui contro i tentacoli del demone, che però si trasforma in un essere autonomo, Pinhead, il quale, inglobata anche Terri, tenta di trovare Joey per sottrarle una magica scatola, che era dentro la scultura-madre, e lasciata da Terri a casa di Joey, e dalla quale i demoni accedono al mondo dei vivi. Finalmente Joey incontra, in una sorta di limbo, Elliott, il militare delle allucinazioni. E' il lato "nero" di costui, fuggito tramite la scatola, a dar vita al mostro, che deve essere assolutamente fermato, anche perché nel frattempo si diletta nel far strage di tutti i frequentatori della "Boiler Room". Nasce una lotta impari, con esplosioni e sfracelli e con vari zombi che tentano, invano, di atterrire Joey, con il concorso del suo capo redattore, vittima di Pinhead, e di Terri. A nulla vale rifugiarsi in una chiesa: il mostro non solo la smantella, ma si permette di parodiare il crocifisso e di far ingerire al povero pastore un pezzetto della sua carne in un'immonda parodia eucaristica. Infine, assumendo le fattezze del padre morto in Vietnem, Pinhead sottrae la scatola a Joey, ma entrambi si trovano proiettati nel limbo, dove avviene lo scontro tra Elliott ed il mostro. Quando questi sembra aver avuto la meglio, Joey riesce ad annientarlo con la scatola trasformatasi provvidenzialmente in pugnale.
Valutazione Pastorale
una delle prerogative della cinematografia Horror d'oltreoceano è quella di essere ripetitiva: non solo nello scovare gli stessi, triti rituali orrificanti, con mostri, sbudellamenti e nefandezze di turno, ma anche nell'insistere, diabolicamente, sui vari personaggi, come se il cinema fosse un fumetto seriale, che per forza di cose debba dare appuntamento, ogni volta, ad una prossima puntata. In questo Hellraiser III, effetti speciali a parte che ormai sono dominio di specialisti sempre più abili, si ripetono gli schemi horror abusati da un decennio a questa parte. C'è il tema dell'amuleto magico, figlio degenere della lampada di Aladino, che permette la dislocazione tra questo e l'altro mondo; c'è il mostro che tortura e divora le sue vittime, ma già lo facevano, in modo più convincente, orchi e orchesse di fiabesca memoria; c'è la fanciulla indifesa che sconfiggerà il mostro; c'è un uomo che ha lasciato scappare la parte più nera di sé. A parte la risibilità della trama, resta però un'efferatezza fracassona e sguaiata di immagini in una brodaglia truculenta e blasfema. Un film brutto e noioso, decisamente inaccettabile e aberrante.