Orig.: Stati Uniti (1997) - Sogg. e scenegg.: Tony Cinciripini - Fotogr.(Normale/a colori): Michael Spiller, Derek Wiesehahn - Mus.: Joseph Arthur, Mekhi Phifer - Montagg.: Steve Silkensen - Dur.: 100' - Produz.: Valarie Bienas, Randy Gardner, Tony Cinciripini.
Interpreti e ruoli
Angelina Jolie (Gloria), Rosanna Arquette (Liz), Ryan Slater (Hayden), Mehki Phifer (Johnny), Johnny Whitworth (Patty), William Forsythe (Lou)
Soggetto
A Hell's Kitchen, quartiere malfamato e a rischio di New York, i giovani Hayden, Johnny e Patty si sono lasciati coinvolgere in giri malavitosi. Una notte, durante lo scambio di una partita di droga, i tre ingaggiano con i rivali un conflitto a fuoco durante il quale per errore Hayden viene ucciso da Patty, e Johnny rimane ferito. La mattina dopo Patty, convinto che anche Johnny sia morto, va da Gloria e le racconta che é stato proprio Johnny, il suo ragazzo, ad uccidere Hayden, il suo fratello. Passano cinque anni. Uscito dal carcere, Johnny cerca di cominciare una nuova vita. Ad aiutarlo c'é Lou, un ex puglie che gli insegna i fondamenti della boxe, convinto di poter fare di lui un campione. Gloria intanto cerca Johnny per vendicarsi e ucciderlo, mentre sua madre Liz, già cantante di blue, distrutta dal dolore, si è data all'alcool, all'eroina e a rapporti sessuali sfrenati. Johnny diventa un pugile famoso, ma si ribella al racket delle scommesse e la sua carriera finisce. Non potendo sopportare oltre la situazione, Patty dice la verità a Gloria, poi minaccia lei e Johnny. Gloria riesca a dire a Johnny che é incinta. Dopo qualche tempo, Liz va dalla figlia e le dice che ha deciso di cambiare vita. Patty ora è chiuso in manicomio. Johnny va a trovarlo, i due si spiegano e alla fine si abbracciano. Da fuori Gloria, che aspetta il bambino, osserva felice.
Valutazione Pastorale
Difficile immaginare un racconto come questo dalla drammaturgia assolutamente pretestuosa e fasulla. Il degrado (anche realistico) di un quartiere e dei suoi abitanti, le oggettive difficoltà di vita, l'impossibilità di raggiungere un equilibrio soddisfacente sono tutte occasioni sprecate di fronte ad una realizzazione che si allontana sempre più dalle intenzioni. Poteva venirne fuori un ritratto d'ambiente crudo e veritiero, una sorta di discesa agli inferi prima della presa di coscienza di una possibile risalita. Ma di tutto questo si scorgono tracce lontanissime. Di fatto, descrivendo per tre quarti della storia tutto il male possibile, con eccessi, esagerazioni, urla e isterismi, e poi accumulando nel finale un repentino pentimento dopo il quale tutti sono cambiati, migliorati, guariti e si vogliono bene, il film si mostra approssimativo, convenzionale, e in ultima analisi fin troppo moralistico. Non sembra proprio possibile condividere quell'enfasi fastidiosa e insistita, quella caramellosa conclusione grossolana e accomodante. Si riducono a puro piagnisteo problemi seri e molto gravi. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come inaccettabile, per il suo tono fuori misura sia nel bene che nel male,e velleitario per la totale confusione narrativa.
UTILIZZAZIONE: il film è da escludere sia dalla programmazione ordinaria sia altre forme di utilizzazione. Molta attenzione è da tenere nel caso di eventuali passaggi televisivi casalinghi.