Orig.: Stati Uniti (2003) - Sogg.: Hans Bauer - Scenegg.: Craig Mitchell - Fotogr.(Scope/a colori): Rene Ohashi - Mus.: Mark Isham - Montagg.: Chris Peppe - Dur.: 80' - Produz.: Mike Marcus, Carroll Kemp, Brad Jenkel, Avi Lerner.
Interpreti e ruoli
Jim Caviezel (Renne Cray), Rhona Mitra (Molly Poole), Colm Feore (James Fargo), Frankie Faison (Will Macklin), Andrea Roth (Alex), Gordon Curie . (Ray Boone)
Soggetto
Cinque anni prima un pirata ha investito sua moglie, l'ha uccisa ed é fuggito via. Oggi Rennie, alla guida di una Plymouth Barracuda del 1968, percorre in lungo e in largo le strade alla ricerca dell' omicida. Ad un certo punto Rennie incontra Molly. Lei da pèiccola ha perso in un incidente i genitori, non ha mai voluto guidare ed ha il terrore dello scontro. Molly è una delle prossime vittime designate dal pirata, che si chiama James e guida una Cadillac Eldorado del 1972. Rennie e Molly cominciano a viaggiare insieme, e lei è l'esca che consente di attirare l'attenzione del criminale. Lunghi pedinamenti, piccoli scontri occasionali, minacce e inseguimenti precedono il momento in cui i due finalmente si trovano di fronte. James è paralizzato e tutti i suoi movimenti sono telecomandati dalla macchina. Durante una manovra più azzardata, James perde il controllo e muore schiacciato. Arriva il poliziotto Frankie, vede il corpo martoriato di James che apre un occhio e gli spara, stavolta finendolo in modo definitivo.
Valutazione Pastorale
Si tratta di un thriller "on the road" , un film di genere, un prodtto medio che non si può certi definire mal fatto ma che alla fine dice poco o nulla. Potevano esserci i cavalli e i polverosi sentieri della Monument Valley al posto di macchine e autostrade, e non sarebbe cambiato granché: la morte violenta di una persona cara, una vendetta da compiere, una giustizia da far riequilibrare. Di nuovo si potrebbe tirar fuori lo spunto sulla nevrosi del guidare, sulle paure che restano in una persona dopo un incidente automobilistico. Ma poco altro. La durata contenuta (appena 80') è spia del fatto che non c'era molto da raccontare e che qua e là l'esperto regista Harmon si é affidato all'abilità nel girare gli scontri e a qualche passaggio quasi iperrealistico (il finale). Tra il solito uso disinvolto del 'farsi giustizia' e qualche azzeccata notazione psicologica il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come discutibile e caratterizzato da violenze.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria con attenzione per la presenza dei minori. Stessa cura è da tenere in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.