Il film è stato presentato alla 16ª Festa del Cinema di Roma.
Interpreti e ruoli
Yllka Gashi (Fahrije), Adriana Matoshi (Lume), Adem Karaga (Rasim), Shkelqim Islami (Ardian), Astrit Kabashi (Bahri), Armend Smajli (Agim), Labinot Lajçi (mira), Aurita Agushi
Soggetto
Fahrije ha perso il marito durante la guerra in Kosovo. Sola e con due figli preadolescenti a cui provvedere, la donna, riesce a creare una piccola impresa. Non ha fatto i conti però con la società profondamente patriarcale in cui vive...
Valutazione Pastorale
Un’intensa e potente opera prima. È “Hive”, film firmato dalla regista Blerta Basholli, accolto con diversi riconoscimenti all’ultimo Sundance Film Festival tra cui il Gran Premio della giuria. È la storia vera di Fahrije Hoti, una donna quarantenne nel Kosovo post guerra, vedova e madre di due figli in età preadolescenziale. Fahrije non ha una tomba su cui piangere il proprio marito, disperso come tanti altri nelle sanguinose violenze del conflitto; i soldi scarseggiano in casa, così si mette alla disperata ricerca di una svolta: prende la patente e convince le altre donne del piccolo villaggio, anche loro rimaste vedove, a mettere su una produzione di specialità tradizionali, tra miele e salsa di peperoni. Il resto della comunità, però, la guarda male, giudica negativamente questa sua intraprendenza poco ossequiosa delle dinamiche patriarcali. Con uno stile in sottrazione, fatto più di sguardi che di parole, la regista Basholli ci accompagna nelle pieghe di un Paese segnato da un conflitto doloroso, feroce, che ha mutilato intere famiglie. Attraverso la storia di Fahrije Hoti, la regista ci consegna la parabola di un riscatto messo in atto da una donna, da un gruppo di donne, come uno sciame operoso di api (“Hive” in inglese significa appunto “sciame”, “arnia”) capaci di riedificare speranza, futuro. Sono solo le donne che hanno la forza di rimettersi in piedi, di trasformare quel dolore lacerante lasciato dalla guerra in una reazione tesa alla riconciliazione con la vita, con la propria esistenza. Le donne sono le uniche capaci di cambiare, di vedere oltre l’orizzonte del pregiudizio stabilendo tra loro un patto fiduciario, solidale. A ben vedere, per alcuni aspetti, il film “Hive” ricorda molto il recente “Quo vadis, Aida?” di Jasmila Žbanić, struggente racconto del coraggio di una donna di sapersi rimettere in cammino e perdonare dopo le atrocità vissute nel massacro di Srebrenica. “Hive” è consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in molte altre occasioni di dibattito.