HOLLYWOOD BRUCIA

Valutazione
Futile, grossolanità
Tematica
Mass-media
Genere
Grottesco
Regia
Alan Smithee
Durata
85'
Anno di uscita
1998
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
An Alan Smithee film
Distribuzione
Medusa Film
Musiche
Gary G.Wiz, Chuck D
Montaggio
Jim Langlois

Orig.: Stati Uniti (1997) - Sogg. e scenegg.: Joe Eszterhas - Fotogr.(Normale/a colori): Reynaldo Villalobos - Mus.: Gary G.Wiz, Chuck D - Montagg.: Jim Langlois - Dur.: 85' - Produz: Joe Eszterhas, Ben Myron.

Interpreti e ruoli

Eric Idle (Alan Smithee), Ryan O' Neal (James Edmunds), Richard Jeni (Jerry Glover), Coolio (Dion brothers), Chuck D (Leon brothers), Harvey Weinstein (Sam Rizzo), Leslie Stefanson (Michelle Rafferty), Sandra Bernhard (Ann Glover), Cheri Lunghi (Myrna Smithee), Stephen Tobolowsky (Bill Bardo), Erik King (Wayne Jackson), Jim Piddock (infermiere), Naomi Campbell (infermiera), Sylvester Stallone (se stessi), Whoopy Goldberg, Jackie Chan

Soggetto

Alan Smithee, stimato da tutti nel mondo del cinema, decide di passare dal montaggio alla regia. Da parte sua ce la mette tutta per realizzare un buon debutto, ma invece da quel momento inizia per lui un'odissea all'interno dell'industria cinematografica dai risvolti sempre più inquietanti. Il suo film viene osteggiato in tutti i modi, allora Alan decide di reagire in maniera forte. A 5 giorni dalla 'prima', ruba il master per impedire l'uscita della pellicola. Poi comincia a parlare male del lavoro, facendo aumentare la curiosità e diventando famoso. I fratelli Brothers intervengono come mediatori e cercano di accordarsi con lui. Finisce che anche la polizia lo cerca, e Alan fugge e va a bruciare il film. Arriva allora James Edmunds, produttore, e compra i diritti di questa storia di Alan.

Valutazione Pastorale

Alan Smithee é lo pseudonimo che la DGA (Director's Guild of America) creò nel 1969 quando si vide costretta a risolvere i casi di quei registi insoddisfatti del proprio film. Da allora sono usciri vari film con la dicitura "regia di Alan Smithee". In questo caso la vera direzione sembra da attribuire a Arthur Hiller ma ciò che più conta è il copione, firmato da Joe Eszterhas, lo sceneggiatore più pagato di Hollywood. Il film vorrebbe prendersi gioco dell'industria cinematografica che l'ha prodotto, perché Eszterhas conosce i meccanismi dietro le quinte e così descrive i sistemi per raggiungere un accordo, le false promesse, le diffamazioni, gli inganni, le chiacchiere, l'autocompiacimento. Ci sono attori noti che ricoprono alcuni ruoli tipici, e altri che interpretano se stessi quando fanno gli attori. Non manca qualche passaggio interessante, qualche momento in cui la satira si fa pungente. Ma nell'insieme, a lungo andare la materia diventa ripetitiva e un po' fine a se stessa. Il pettegolezzo diventa l'argomento più evidente. Dal punto di vista pastorale, il film non si solleva dalla valutazione del futile, con molte grossolanità a caratterizzarlo. UTILIZZAZIONE: più che in programmazione ordinaria, il film può essere utilizzato all'interno di rassegne e proposte di "cinema nel cinema". Ma solo per qualche appassionato, e non per altri tipi di spettatori.

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