Orig.: Stati Uniti (2013) - Sogg.: tratto dal romanzo omonimo di Suzanne Collins - Scenegg.: Simon Beaufoy, Michael Debruyn - Fotogr.(Scope/a colori): Jo Willems - Mus.: James Newton Howard - Montagg.: Alan Edward Dell - Dur.: 146' - Produz.: Nina Jacobson, Jon Kilik.
Interpreti e ruoli
Jennifer Lawrence (Katniss Everdeen), Josh Hutcherson (Peeta Mellark), Liam Hemsworth (Gale Hawthorne), Woody Harrelson (Haymitch Abernathy), Elisabeth Banks (Effie Trinket), Lenny Kravitz (Cinna), Philip Seymour Hoffman (Plutarch Heavensbee), Jeffrey Wright (Beetee), Stanley Tucci (Caesar Flickerman), Donald Sutherland (Presidente Snow), Willow Shields (Primrose Everdeen), Sam Claflin (Finnick Odair), Lynn Cohen (Mags), Jena Malone (Johanna Mason), Amanda Plummer (Wiress), Paula Malcomson . (madre di Katniss), Meta Golding (Enobaria), Bruno Gunn (Brutus), Alan Ritchson (Gloss), Stephanie Leigh Schlund . (Cashmere)
Soggetto
Katniss Everdeen e il suo compagno, il 'tribuyto' Peeta Mellark, sono usciti vittoriosi dalla 74esima edizione degli Hunger Games. Vincere però vuol dire cambiare vita e abbandonare familiari ed amici per intraprendere il giro dei 12 distretti, il cosiddetto "Tour della Vittoria". Si tratta ora di passare attraverso la realtà di Panem, per poi essere coinvolti nella mietitura per i nuovi Giochi progettati appositamente per la loro eliminazione. Lungo la strada, Katniss capisce che c'è una ribellione latente ma che Capitol City cerca di mantenere il controllo, proprio mentre il Presidente Snow sta preparando la 75^ edizione dei Giochi, edizione della Memoria. Dentro questa nuova sfida Katniss e Peeta devono affrontare rischi ben maggiori che mettono duramente alla prova il loro coraggio e la capacità di difendersi. Forse le sorti della nazione di Panem sono destinate a cambiare per sempre.
Valutazione Pastorale
Dice Nina Jacobson, coproduttrice: "Ci ha entusiasmato l'aver potuto rappresentare l'evoluzione del pesonaggio di Katniss. L'abbiamo vista crescere e trasformarsi in una persona con più consapevolezza nei confronti del proprio destino, al contrario dell'essere una pedina nelle mani degli altri. E' come se si fosse risvegliata in lei una coscienza etica e sociale, ma allo stesso tempo emerge un lato umano, quello che aspira a dover diventare un eroe, mentre in realtà tutto quello che vorrebbe è tornare a casa". E' utile riportare questa dichiarazione perchè contiene tutto quello che era nelle intenzioni ma non appare a cose fatte. O almeno appare a fatica. Trattandosi di una seconda puntata (la prima "Hunger Games", 2012, vedi scheda), i riferimenti generali sono già noti, sappiamo che il dilemma principale è nel contrasto tra costrizione e libera scelta, tra superamento dei propri limiti e obbligo di obbedire ai superiori. In sintesi tra un vita 'vera' e una fittizia, del tutto 'virtuale'. Eppure questa materia, ripresa, corteggiata, manipolata, perde nell'occasione freschezza e inventiva. Per 146' il copione naviga a vista dentro uno scenario fantastico che non si sa come definire nè motivare a livello visivo. Molti attori di primo piano sono sprecati in ruoli brevi e poco costruiti. L'inganno, il doppio gioco, la beffa arrivano prevedibili e quasi telefonati. Si affacciano riferimenti a titoli precedenti di ben maggiore consistenza (echi di "Truman Show"), e l'interscambio tra realtà e finzione, mal sorretto, provoca un certa ripetitività. Quello che doveva essere un gioco, uno scherzo condotto su abilità, coraggio, inventiva, diventa azione seriosa e fin troppo didascalica, solo a tratti capace di entrare nel cuore della fantasia giovanile, del mondo fantastico nel quale gli adolescenti costruiscono un proprio, inafferrabile universo fatto di segni, gesti, sentimenti contrastati. La favola, alla fine, è fin troppo ricca, esagerata, assordante. C'è un libro alle spalle e soprattutto c'è in arrivo una terza puntata. Forse l'attesa dell'epilogo sarà motivo convincente per 'patecipare' alle (dis)avventure di Katniss e Peeta. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, segnalando l'impressione che trasmette di una certa supeficialità di approccio.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come spettacolo per giovani, anche tenendo conto delle osservazioni sopra espresse.