I Am: Céline Dion

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Amore-Sentimenti, Arte, Dialogo, Disabilità, Dolore, Donna, Famiglia, Famiglia - fratelli sorelle, Famiglia - genitori figli, Malattia, Mass-media, Media, Medicina, Metafore del nostro tempo, Musica, Psicologia
Genere
Biografico, Documentario, Drammatico, Psicologico
Regia
Irene Taylor
Durata
102'
Anno di uscita
2024
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
I Am: Céline Dion
Distribuzione
Amazon Prime Video
Musiche
Céline Dion
Montaggio
Richard Comeau, Christian Jensen
Produzione
Irene Taylor, Stacy Lorts, Julie Begey Seureau, Tom Mackay, Dave Platel, Denis Savage, Shane Carter, Krista Wegener. Casa di produzione: Vermilion Films, Sony Music Vision, Les Productions Feeling, Sony Music Entertainment Canada, Sony Music Vision, Prime Video

Interpreti e ruoli

Céline Dion (Céline Dion)

Soggetto

Céline Dion nel 2021 cancella il suo show a Las Vegas. All’inizio non rivela le ragioni. L’anno successivo rende pubblica la notizia della sua malattia, la Sindrome della persona rigida, che la espone a crisi fisiche e a una riduzione delle possibilità vocali. Non riesce più a cantare…

Valutazione Pastorale

Canadese classe 1968, la diva della musica Céline Dion ha iniziato a calcare il palco da giovanissima. Una carriera folgorante che l’ha portata a incidere 27 album e a vendere oltre 250 milioni di dischi, incoronata dai principali riconoscimenti del settore: cinque Grammy Award, dodici World Music Award e un Premio Oscar per il brano “My Heart Will Go On” dal film “Titanic” (1998) di James Cameron. La sua straordinaria carriera è stata raccontata – liberamente, in chiave romanzata – nel film “Aline. La voce dell’amore” (2021) di e con Valérie Lemercier e di recente è stata omaggiata anche nella rom-com hollywoodiana “Love Again” (2023) di James C. Strouse. Dal 25 giugno su Prime Video arriva il documentario “I Am: Céline Dion”, in cui l’artista si racconta in prima persona, svelando lampi del suo passato, tra famiglia e carriera, ma soprattutto squadernando il suo doloroso presente: convive infatti dal 2021 con una malattia neurologica rara, la Sindrome della persona rigida, che le aggredisce muscoli, fisico e voce. La storia. Céline Dion nel 2021 cancella il suo show a Las Vegas. All’inizio non rivela le ragioni. L’anno successivo rende pubblica la notizia della sua malattia, la Sindrome della persona rigida, che la espone a crisi fisiche e a una riduzione delle possibilità vocali. Non riesce più a cantare… È un documentario verità, una confessione pubblica tesa alla condivisione del difficile cammino che la diva della musica Céline Dion sta affrontando. Parliamo di “I Am: Céline Dion” firmato Irene Taylor. Sulle prime il doc ricorda molto “Still: la storia di Michael J. Fox” (2023) di Davis Guggenheim dedicato alla star prodigio della Hollywood anni ’80-’90, che ha messo in racconto la sua battaglia con il Parkinson precoce. Il racconto che la Taylor fa di Céline Dion è ben costruito, con una linea di semplicità e naturalezza. L’impianto narrativo si concentra sul presente, sugli anni 2021-2024, con la deflagrazione della malattia neurologica e lo choc della convivenza per l’artista, non solo per i dolori fisici ma soprattutto per l’impossibilità (o quasi) di cantare. La Dion mostra il suo quotidiano fatto di famiglia, il rapporto con i figli, le sessioni di cure mediche e al contempo si lascia andare al flusso di ricordi richiamando gli esordi, l’ascesa nell’olimpo della musica mondiale, l’amore con il suo manager René Angélil e le esibizioni “on stage” che l’hanno resa famosa, comprese alcune irresistibili incursioni con i comici Jimmy Fallon e James Corden. Il documentario ha uno svolgimento intenso, coinvolgente, giocato su note dolenti ma anche di luminosa fiducia. L’artista mostra con onestà le sue fragilità, il suo tormento fisico e interiore, ma rivela anche grande tenacia e resilienza, desiderio di tornare in scena, presto o tardi. E le sue parole “I Won’t Stop”, “Non mi fermerò, non mi arrenderò”, lasciano il segno con commozione. Film da non perdere, per gli amanti della musica ma non solo. Consigliabile, problematico.

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