Orig.: Italia (2010) - Sogg.: Roberta Torre - Scenegg.: Roberta Torre, Laura Nuccilli in collaborazione con Alessandro Amapani - Fotogr.(Panoramica/a colori): Fabio Zamarion - Mus.: Federico Di Giambattista, Andrea Fabiani - Montagg.: Osvaldo Bargero - Dur.: 80' - Produz.: Amedeo Bacigalupo, Roberta Torre.
Interpreti e ruoli
Donatella Finocchiaro (Rita), Pino Micol (don Livio), Carla Marchese (Manuela), Beppe Fiorello (Giulio), Martina Galletta (Ersilia), Alessio Vassallo (Gulisano), Tony Palazzo . (onorevole), Piera Degli Esposti (Viola), Valentina Giordanella (Marianna), Lucia Sardo, Gabriella Saitta.
Soggetto
A Librino, cittadina alle porte di Catania, nottetempo viene misteriosamente decapitata una statua della Madonna appena inaugurata proprio di fronte alle chiesa. Manuela, tredici anni, altrettanto misteriosamente ritrova la testa, perchè in sogno un'apparizione le ha indicato il nascondiglio. La notizia si diffonde rapidamente, Manuela diventa una dispensatrice di miracoli, e una gran folla si accalca fuori della sua porta di casa. Qui, ad organizzare le visite, c'è Rita, la mamma, che si incarica di riscuotere i 'doni' che ogni questuante volentieri lascia. Con l'aumentare delle persone, Manuela diventa insofferente e avverte il bisogno di porre fine a quella situazione. Dopo qualche aspro contrasto, tra madre e figlia sembrano tornare il sesreno e una nuova affettività. Tornano a casa, e qui trovano una ragazza che era venuta in visita da cieca e ora ha riacquistato la vista. Che fare a questo punto ?
Valutazione Pastorale
L'interrogativo che chiude il soggetto è detinato a restare senza risposta. 80' frammentari e spezzettati lasciano tutto privo di una precisa motivazione. Affidato a superflui preziosismi stilistici (quell'inizio dietro la tenda), sconnesso nella cosruzione dei personaggi (il padre sparisce quasi subito, la parrucchiera-cartomante è fuori luogo, il sacerdote è appena abbozzato), soprattutto confuso nella scelta delle modalità narrative, incapace di comunicare emozioni in qualche direzione precisa, il film naviga finchè può in una apnea espressiva dalla quale non riesce a sollevarsi nel corso del racconto. Un'occasione persa per parlare in modo approfondito di temi importanti quali fede, superstizione, bisogno di credere. Poco riuscito rispetto ai temi che affronta, il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come complesso e non privo di ambiguità.
Utilizzazione
Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, ben tenendo presenti i limiti sopra indicati. Più adatto per proiezioni mirate, da cineforum.