I COLORI DELL’ANIMA Modigliani

Valutazione
Accettabile, semplicistico
Tematica
Alcolismo, Psicologia
Genere
Drammatico
Regia
Mick Davis
Durata
127'
Anno di uscita
2005
Nazionalità
Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Romania
Titolo Originale
Modigliani
Distribuzione
Istituto Luce
Musiche
Guy Farley
Montaggio
Emma E. Hickox

Orig.: Gran Bretagna/Germania/Romania/Francia/Italia (2004) - Sogg. e scenegg.: Mick Davis - Fotogr.(Panoramica/a colori): Emmanuel Kadosh - Mus.: Guy Farley - Montagg.: Emma E. Hickox - Dur.: 127' - Produz.: Philippe Martinez, Stephanie Martinez, André Djaoui, Alan Latham.

Interpreti e ruoli

Andy Garcia (Amedeo Modigliani), Elsa Zylberstein (Jeanne Hebuterne), Omid Djalili . (Pablo Picasso), Hippolyte Girardot (Maurice Utrillo), Udo Kier (Max Jacob), Steven Rimkus (Soutine), Dan Astilean (Diego Rivera), Louise Hylier (Zoborowsky), Peter Capaldi (Jean Cocteau), Eva Herzigova (moglie di Picasso), Myriam Margolyes (Gertrude Stein), Susie Amy (Beatrice Hastings), Jim Carter (Achilles Hebuterne)

Soggetto

Parigi, 1919. All'indomani della grande guerra, la capitale francese è meta preferita dei grandi nomi della cultura internazionale. Al Café Rotonde si ritrovano artisti quali Diego Rivera, Jean Cocteau, Maurice Utrillo, e altri. Ci sono poi Amedeo Modigliani, detto Modì, e Pablo Picasso, divisi da una profonda rivalità. Un giorno Modì conosce una ragazza, Jeanne, e ne fa la sua musa ispiratrice. Modì non ha un soldo, fa vita di stenti, beve e fuma senza sosta. Jeanne sta con lui, sfidando l'ira dei genitori che non gradiscono quell'ebreo italiano povero e disordinato. Intanto si prepara l'annuale competizione artistica, il cui primo premio è di 5000 franchi. Modì non vorrebbe iscriversi, ma il bambino avuto da Jeanne é stato sottratto dalla famiglia di lei e lui vuole riscattarlo. Saputo che Picasso ha rotto gli indugi, ora anche Modì mette la propria firma alla gara. Nel giorno dell'esame delle opere, Modì va prima in comune a firmare le carte per sposare Jeanne, poi si ferma in un bar dove si ubriaca e non paga. All'uscita viene pestato a sangue. Al Café il dipinto di Modì viene proclamato vincitore, ma lui ora è in un letto d'ospedale, dove poco dopo muore. Il giorno successivo Jeanne, distrutta dal dolore, si getta dalla finestra di casa.

Valutazione Pastorale

Tranne il fatto di aver vissuto a Parigi, proveniente dalla natia Livorno, e di essere morto nella capitale francese nel 1920 a 36 anni (ma di tubercolosi e non in seguito ad un pestaggio), non c'é niente di vero in questa blanda pseudobiografia di un artista che ha cambiato la pittura del Novecento. Va detto con chiarezza che non è mai esistita una tale rivalità con Picasso, non c'è mai stato alcun concorso, non é mai avvenuta la visita al vecchio Renoir. Tutto finto dunque, tutto fasullo per un'operazione di cui non si capiscono le vere motivazioni e che comunque conferma come le figure dei 'maledetti' siano utilizzate dal cinema in modo sempre affrettato e improprio, solo per fare agiografia di modesto livello. Il prodotto, tuttavia, non è mal confezionato: gli ambienti sono pertinenti, Andy Garcia fa del suo meglio, si segnala una buona fotografia. Ad essere assente è Modigliani. Detto dunque che non serve per capire qualcosa del pittore, il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come accettabile ma nell'insieme semplicistico.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e recuperato nell'ambito del rapporto cinema/pittura. Qualche attenzione é da tenere in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

Le altre valutazioni

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