Interpreti e ruoli
Bill Murray (Cliff Robertson), Adam Driver (Ronald Peterson), Tilda Swinton (Zelda Winston), Chloe Sevigny (Mindy Morrison), Steve Buscemi (Frank Miller), Danny Glover (Hank Thompson), Caleb Landry Jones (Bobby Wiggins), Rosie Perez (Posie Juarez), Iggy Pop (Male Coffee Zombie), Selena Gomez (Zoe), Tom Waits (Hermit Bob), Austin Butler (Jack), Rza (Dean), Carol Kane (Mallory O' Brien)
Soggetto
Nella cittadina di Centerville, in Ohio, all’improvviso la giornata si allunga, comincia a circolare la voce che l’asse terrestre si spostato causa frattura della calotta polare. Il giorno e la notte rischiano di confondersi…
Valutazione Pastorale
Il 14 maggio 2019 questo film ha aperto la sezione ‘concorso’ del 72° Festival di Cannes. Un esordio che ha suscitato più di una perplessità. Soprattutto nel rapporto, stridente, tra l’autore e la collocazione scelta. Si tratta infatti di un horror e, va detto subito, il film di ‘genere’ non è ben visto dai ‘pierini’ del nobile cinema d’autore, quale quello che si addice alla Croisette. Se poi, a film visto, l’impressione è tutta opposta poco importa, preme di più che ancora una volta Jarmush abbia vinto il confronto tra un cinema di ‘ipotizzata’ modesta qualità e uno di inventiva fresca e spumeggiante, capace di mettere insieme il ‘basso ‘ e l’alto, per ottenere un risultato intrigante e provocatorio. “I morti non muoiono” si apre con l’invasione di zombi in una sperduta cittadina americana e con l’impegno delle poche forze di polizia nel respingere i minacciosi assalti. Andando avanti, il racconto, ai toni più scuri e minacciosi lascia il posto a momenti di commedia grottesca, favorito in ciò dalla robusta regia di Jarmush e dalla abilità degli intrepreti. Convince soprattutto il tono asciutto e trattenuto dell’azione, la mancanza di urla e strepiti pur in una situazione di emergenza, una certa calma che sa di resa di fronte agli invasori. Il genere ‘zombie’ è al servizio di un racconto costruito su struggenti, visionarie metafore. Quasi condannata, l’America vive una seconda vita forse più forte delle prima . Leggero, con una colonna sonora affidata ad un country di bella forza evocativa, il film conferma in Jarmush un autore personale e del tutto originale. Film, dal punto di vista pastorale, da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in molte successive occasioni per affrontare temi quali le ‘paure’ dell’America (e quindi del mondo), lo scontro tra bene e male, i non morti come grande confronto con gli ‘altri’.