I tre moschettieri Milady

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Amicizia, Amore-Sentimenti, Avventura, Donna, Guerra, Letteratura, Matrimonio - coppia, Storia
Genere
Avventura, Azione, Storico
Regia
Martin Bourboulon
Durata
114'
Anno di uscita
2024
Nazionalità
Francia
Titolo Originale
Les Trois Mousquetaires: Milady
Distribuzione
Notorius Pictures
Soggetto e Sceneggiatura
Matthieu Delaporte, Alexandre de La Patellière dal romanzo di Alexandre Dumas
Fotografia
Nicolas Bolduc
Musiche
Guillaume Roussel
Montaggio
Célia Lafitedupont
Produzione
Chapter 2, Pathé, in coproduzione con M6 Films Constantin Films Produktion Zdf Deaplaneta Umedia

Tratto dal romanzo di Alexandre Dumas

Interpreti e ruoli

Francois Civil (D'Artagnan), Vincent Cassel (Athos), Romain Duris (Aramis), Pio Marmaï (Porthos), Eva Green (Milady), Louis Garrel (Luigi XIII), Vicky Krieps (Anna D'Austria), Lyna Khoudri (Costance), Jacob Fortune-Lloyd (Duca di Buckingham), Eric Ruf (Richelieu), Marc Barbe (Capitano Tréville)

Soggetto

Francia, 1627. D’Artagnan, ormai a pieno titolo moschettiere del re, è alla ricerca dell’amata Constance, rapita praticamente sotto i suoi occhi, dopo un attentato, fallito, a Luigi XIII. Il suo cammino s’incrocia con quello dell’enigmatica e affascinate Milady de Winter, al servizio del cardinale Richelieu. La donna è ricercata sia dai cattolici che dai protestanti, gli ugonotti, asserrati a La Rochelle. Nel frattempo, Athos deve lasciare il figlio per tornare a combattere e Aramis risolvere un problema della sorella che si trova in convento.

Valutazione Pastorale

Secondo appuntamento con i più famosi, e amati, spadaccini della letteratura francese, nati dalla fantasia di Alexandre Dumas nel 1844: “I tre moschettieri. Milady” scritto, come il precedente “I tre moschettieri. D’Artagnan”, da Matthieu Delaporte e Alexandre Dubois de La Patellière e sempre diretto da Martin Bourboulon. In questo film l’attenzione è puntata su Milady de Winter, a cui presta nuovamente fascino e spregiudicatezza Eva Green. Al suo fianco Vincent Cassel (Athos), Louis Garrel (Luigi XII) e François Civil (D’Artagnan).
La storia. Francia, 1627. D’Artagnan, ormai a pieno titolo moschettiere del re, è alla ricerca dell’amata Constance, rapita praticamente sotto i suoi occhi, dopo un attentato, fallito, a Luigi XIII. Il suo cammino s’incrocia con quello dell’enigmatica e affascinate Milady de Winter, al servizio del cardinale Richelieu. La donna è ricercata sia dai cattolici che dai protestati, gli ugonotti, asserrati a La Rochelle. Nel frattempo, Athos deve lasciare il figlio per tornare a combattere e Aramis risolvere un problema della sorella che si trova in convento.
Gli appassionati non resteranno delusi, “I tre moschettieri. Milady”, infatti, è un film ben fatto e sempre avvincente: pregevole la ricostruzione storica, i costumi e le scene di duello, realizzate in piano sequenza, scelta tecnica che consente allo spettatore di vivere le scene dall’interno, quasi in prima persona. Il cast è di alto livello, i personaggi sono approfonditi, gli attori si tengono ben lontani dallo spirito guascone, eccessivo, ai limiti del caricaturale, che si è visto talvolta nelle passate trasposizioni cinematografiche di quest’opera ben consolidata nell’immaginario collettivo di più generazioni. Con Eva Green Milady acquista più sfumature, più umanità, più stati d’animo: non è solo la perfida e vendicativa “femme fatale”, ma una donna che ha conosciuto il dolore e l’umiliazione. Vincent Cassel tratteggia un Athos sofferente, stropicciato dalla vita, combattuto tra il senso del dovere verso il re e il bisogno di stare vicino al figlio, ancora piccolo. Athos non riesce a perdonare Milady per la menzogna, per l’inganno nel loro matrimonio, ma soprattutto non riesce a perdonare se stesso per il sentimento, il coinvolgimento che, nonostante tutto, prova ancora per Anne De Breuil. “I tre moschettieri. Milady” è consigliabile, problematico, per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, ideale per gli appassionati del genere ma anche per chi si accosta per la prima volta a un classico della letteratura.

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