Tratto dal romanzo di Alexandre Dumas
Interpreti e ruoli
Francois Civil (D'Artagnan), Vincent Cassel (Athos), Romain Duris (Aramis), Pio Marmaï (Porthos), Eva Green (Milady), Louis Garrel (Luigi XIII), Vicky Krieps (Anna D'Austria), Lyna Khoudri (Costance), Jacob Fortune-Lloyd (Duca di Buckingham), Eric Ruf (Richelieu), Marc Barbe (Capitano Tréville)
Soggetto
Francia, 1627. D’Artagnan, ormai a pieno titolo moschettiere del re, è alla ricerca dell’amata Constance, rapita praticamente sotto i suoi occhi, dopo un attentato, fallito, a Luigi XIII. Il suo cammino s’incrocia con quello dell’enigmatica e affascinate Milady de Winter, al servizio del cardinale Richelieu. La donna è ricercata sia dai cattolici che dai protestanti, gli ugonotti, asserrati a La Rochelle. Nel frattempo, Athos deve lasciare il figlio per tornare a combattere e Aramis risolvere un problema della sorella che si trova in convento.
Valutazione Pastorale
Secondo appuntamento con i più famosi, e amati, spadaccini della letteratura francese, nati dalla fantasia di Alexandre Dumas nel 1844: “I tre moschettieri. Milady” scritto, come il precedente “I tre moschettieri. D’Artagnan”, da Matthieu Delaporte e Alexandre Dubois de La Patellière e sempre diretto da Martin Bourboulon. In questo film l’attenzione è puntata su Milady de Winter, a cui presta nuovamente fascino e spregiudicatezza Eva Green. Al suo fianco Vincent Cassel (Athos), Louis Garrel (Luigi XII) e François Civil (D’Artagnan).
La storia. Francia, 1627. D’Artagnan, ormai a pieno titolo moschettiere del re, è alla ricerca dell’amata Constance, rapita praticamente sotto i suoi occhi, dopo un attentato, fallito, a Luigi XIII. Il suo cammino s’incrocia con quello dell’enigmatica e affascinate Milady de Winter, al servizio del cardinale Richelieu. La donna è ricercata sia dai cattolici che dai protestati, gli ugonotti, asserrati a La Rochelle. Nel frattempo, Athos deve lasciare il figlio per tornare a combattere e Aramis risolvere un problema della sorella che si trova in convento.
Gli appassionati non resteranno delusi, “I tre moschettieri. Milady”, infatti, è un film ben fatto e sempre avvincente: pregevole la ricostruzione storica, i costumi e le scene di duello, realizzate in piano sequenza, scelta tecnica che consente allo spettatore di vivere le scene dall’interno, quasi in prima persona. Il cast è di alto livello, i personaggi sono approfonditi, gli attori si tengono ben lontani dallo spirito guascone, eccessivo, ai limiti del caricaturale, che si è visto talvolta nelle passate trasposizioni cinematografiche di quest’opera ben consolidata nell’immaginario collettivo di più generazioni. Con Eva Green Milady acquista più sfumature, più umanità, più stati d’animo: non è solo la perfida e vendicativa “femme fatale”, ma una donna che ha conosciuto il dolore e l’umiliazione. Vincent Cassel tratteggia un Athos sofferente, stropicciato dalla vita, combattuto tra il senso del dovere verso il re e il bisogno di stare vicino al figlio, ancora piccolo. Athos non riesce a perdonare Milady per la menzogna, per l’inganno nel loro matrimonio, ma soprattutto non riesce a perdonare se stesso per il sentimento, il coinvolgimento che, nonostante tutto, prova ancora per Anne De Breuil. “I tre moschettieri. Milady” è consigliabile, problematico, per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, ideale per gli appassionati del genere ma anche per chi si accosta per la prima volta a un classico della letteratura.