Prod.: Alexandra Henochsberg, Patrick Sobelman, Angelo Barbagallo
Interpreti e ruoli
Valeria Bruni Tedeschi (Anna), Pierre Arditi (Jean), Valeria Golino (Elena), Riccardo Scamarcio (Luca), Marisa Borini (Louisa), Vincent Perez (Jonathan), Noemie Lvovsky (Nathalie), Yolande Moreau (Jacqueline)
Soggetto
In una grande proprietà sulla Costa Azzurra, Anna arriva con la figlia Celia. Con loro ci sono la sorella Elena e il marito, la mamma Louisa, il personale di servizio. Anna vuole portare a termine la scrittura di quello che dovrebbe essere il suo prossimo film…
Valutazione Pastorale
Valeria Bruni Tedeschi interpreta il film e insieme ne ha scritto soggetto e sceneggiatura insieme a Caroline Deruas. Il racconto è quindi fortemente autobiografico e l’attrice/regista lo confessa apertamente quando nelle note di regia dice: “La proprietà in Costa Azzurra è un luogo che sembra fuori del tempo, protetto dal mondo esterno”. Guardando poi vecchi filmini ritrovati, conclude: “Come i vecchi proprietari, anche noi vivevamo in quella casa con l’illusione di sfuggire al mondo e al trascorrere del tempo”. Si potrebbe dire che in questo modo molto sui significati interiori del film è stato detto, sulla spinta che deriva ai personaggi dal loro presente e, di più, dal loro passato, dallo stridente contrasto che nasce da rimpianti, nostalgie, delusioni e l’impietoso "oggi" dentro il quale trovano un posto non secondario legami affettivi in crisi quando non palesemente sfilacciati. Il venir meno di sentimenti ritenuti fino a poco prima solidi e duraturi è fonte di incertezza sempre più palese e capace di destabilizzare. Per Anna l’assistere all'allontanarsi di Luca significa non riuscire a concentrarsi sulla stesura del copione che dovrebbe essere preliminare. Su questo andirivieni emotivo corre tutto il racconto, fatto di sbalzi, fragilità caratteriali, pianti e isterie improvvise. E c’è anche il tempo per un finale avvolto in una fitta nebbia che nasconde ogni differenza. Ma quello che abbiamo visto è realtà o finzione, è cinema o vita? Indecisa sul da farsi, la regista naviga nell'incerto, nel vago, nel lezioso, talvolta convincendo, talaltra lasciando perplessi per una continua indecisione. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in altre occasioni, per avviare riflessioni sui rapporti italia/francia, su cinema e finzione, sugli attori/registi.