Sogg.: Ferzan Ozpetek - Scenegg.: Stefano Tummulini, Ferzan Ozpetek - Fotogr.: (Pano-ramica/ a colori) Pasquale Mari - Mus.: Pivio, Aldo De Scalzi - Montagg.: Mauro Bonanni - Dur.: 94' - Coproduz.: Sorpasso Film (Roma), Promete Film (Istanbul), Asbrell Production (Madrid)
Interpreti e ruoli
Alessandro Gassman (Francesco), Francesca D'Aloja (Marta), Carlo Cecchi (Oscar), Halil Ergün (Osmam), Serif Sezer (Perran), Mehmet Gunsur (Mehmet), Basak Koklukaya (Fusun), Alberto Molinari, Zozo Tole-do
Soggetto
A Roma Francesco e Marta, marito e moglie, gestiscono, insieme a Paolo, amico di vecchia data, uno studio che si occupa di ristrutturazione di interni. Un giorno Francesco, ricevuta dall'ambasciata di Turchia la notizia di avere ereditato un immobile da una certa zia Anita, parte per Istambul e qui scopre che l'immobile è un hamam, cioè un bagno turco che la zia ha gestito per circa trenta anni. Entra in contatto con Osman, custode del bagno, e con la sua famiglia, la moglie, la figlia Fusun, il figlio Mehmet, che lo ospitano con grande calore. Deciso in un primo momento a vendere per tor-nare subito a casa, Francesco a poco a poco cambia idea, si appassiona all'e-dificio e decide di rimetterlo in piedi. Passa del tempo e Marta, che ha una relazione con Paolo, arriva a sua volta ad Istambul per chiarire la situazione. Dopo alcuni alterchi col marito, una sera lo sorprende nell'hamam in atteg-giamento affettuoso col giovane Mehmet. Il giorno dopo i due hanno una brusca spiegazione al termine della quale Marta , irata e sconvolta, decide di tornare. Ma, mentre sta per andare all'aeroporto, arriva la notizia che France-sca è stato accoltellato a morte dai sicari della ditta di costruzioni che avreb-be voluto acquistare l'hamam per specularci sopra. Allora Francesca pensa di restare ad Istambul per continuare l'opera del marito.
Valutazione Pastorale
Il film propone la storia di un viaggio che comincia come un semplice impegno di lavoro e finisce con l'acquistare i contorni di un bilancio esistenziale, una resa dei conti con se stessi, i propri sentimenti, il proprio lavoro. A contatto con una realtà nuova, con usi e tradizioni diver-se, con la possibilità di intrecciare con gli altri rapporti meno condizionati, Francesco cambia totalmente ma non ha il coraggio di confessarlo aperta-mente e questa sua paura verrà pagata con la vita. Dal punto di vista pastora-le, il percorso del protagonista presenta sicuramente molti momenti da osser-vare con molta cautela e in un contesto di grande confusione di se stessi e del proprio equilibrio individuale. Va sottolineato che non c'è compiacimento nell'accennato rapporto omosessuale tra Francesco e il ragazzo, e ciò che prevale è la problematica ricerca di una vita quotidiana più tranquilla e misu-rata. Il film insomma, pur tra qualche scabrosità, si offre come la radiografia realistica dello smarrimento sociale tipico dei nostri giorni.
Utilizzazione: In programmazione ordinaria il film è da utilizzare per un pubblico maturo e consapevole, in grado di cogliere le numerose suggestioni anche visive (bella l'ambientazione ad Istambul) che la storia propone. In contesti più ristretti, si può ricorrere al film per affrontare gli argomenti sopra accennati: gli smarrimenti della società occidentale di fine millennio, il fascino dell'oriente, l'incontro con culture diverse, il ruolo della famiglia.