Interpreti e ruoli
Oscar Isaac (William "Tell" Tillich), Tiffany Haddish (La Linda), Tye Sheridan (Cirk Beauford), William Dafoe (Maggiore John Gordo)
Soggetto
William (Oscar Isaac) è un ex militare uscito di prigione che passa le sue giornate al tavolo verde, dove punta piccole somme di denaro. L’incontro con il giovane Cirk e la misteriosa Linda lo porteranno, è il caso di dirlo, a “rimettersi in gioco”…
Valutazione Pastorale
Il film “The Card Counter” (in Italiano “Il collezionista di carte”) è stato presentato in concorso a Venezia 78 ed è subito uscito nelle sale italiane. Diretto da Paul Schrader - regista-sceneggiatore veterano a Hollywood classe 1946, autore di oltre trenta film, di cui quattro con Martin Scorsese – è un potente racconto sugli Stati Uniti post 11 settembre, chiamati a fare i conti con gli abusi nelle prigioni militari come Guantanamo. La storia: William (Oscar Isaac) è un ex militare uscito di prigione che passa le sue giornate al tavolo verde, spostandosi lungo il Paese di casinò in casinò. È un uomo vinto dalla vita, senza amicizie e legami affettivi, che tira a campare accontentandosi di piccole somme. L’incontro con il giovane Cirk (Tye Sheridan) e la misteriosa “imprenditrice” Linda (Tiffany Haddish) lo porteranno a uscire dalla sua zona grigia.
Sempre più di frequente Hollywood sta accompagnando la società statunitense a rielaborare il dramma dell’11 settembre 2001 – di cui quest’anno ricorrono i vent’anni – e a fare i conti non solo con la tragedia e il trauma subiti, ma anche con le ingiustificate violenze commesse dai militari americani nelle prigioni di guerra, luoghi dove i diritti umani sono stati troppo spesso sospesi o calpestati. Così, dopo “The Report” (2019) e di “The Mauritanian” (2021), il film “The Card Counter” aggiunge un altro tassello al filone, ma con un tratto di originalità: Schrader, infatti, ci racconta la condizione di un ex militare torturatore che ha scontato la sua pena, ma si tormenta ancora per i livelli di disumanità e violenza cui si è spinto. È un uomo senza più speranza, perché si sente ormai contaminato dal Male. L’incontro con un giovane ventenne gli ricorda, però, la sua innocenza perduta, e William farà di tutto per sottrarre il ragazzo al suo stesso destino, attivando così un percorso di riscatto e, forse, di redenzione. Paul Schrader si conferma un regista solido e di grande incisività, capace di descrivere al meglio le numerose fratture del popolo americano, da quelle legate a eventi traumatici, come gli attacchi terroristici, a quelle più sociali o esistenziali. Può turbare lo spettatore svelando orrore e sensi di colpa, ma non rinuncia a regalare anche timidi lampi di speranza. “The Card Counter” è da valutare come complesso, problematico e per dibattiti.
Utilizzazione
Il film, da utilizzare in programmazione ordinaria, è adatto ad un solo pubblico adulto.