Orig.: Stati Uniti (2001) - Sogg. e scenegg.: David Mamet - Fotogr.(Normale/a colori): Robert Elswin - Mus.: Theodore Shapiro - Montagg.: Barbara Tulliver - Dur.: 111' - Produz.: Art Linson, Elie Samaha, Andrew Stevens.
Interpreti e ruoli
Gene Hackman (Joe Moore), Rebecca Pidgeon (Fran), Danny De Vito ( la moglie di Moore), Delroy Lindo (Bergman), Ricky Jay (Bobby Blane), Sam Rockwell (Pinky Pincus), (Jimmy Silk)
Soggetto
Nessuno sa fare un colpo come il professionista della rapina Joe Moore, maestro nell'arte del furto. Joe ha una moglie, Fran, giovane, bella e astuta; e inoltre nella sua banda ci sono Pinky Pincus e Bobby Blane. I guai cominciano alla fine di una rapina ad una gioielleria, quando una commessa manda accidentalmente a monte tutte le procedure. Per spingerla da parte, Joe si toglie la maschera e consegna il proprio volto alle telecamere della sorveglianza. Bergman, il ricettatore che ha finanziato la rapina, rifiuta di dargli il denaro pattuito, cosicché Joe si vede costretto ad aderire alla ulteriore richiesta di Bergman: effettuare un ultimo colpo tutti insieme, rubare alcune casse di lingotti d'oro svizzero. Ben sapendo che il suo viso è ormai di dominio pubblico, Joe accetta a malincuore e Bergman, per sicurezza, gli affianca il proprio confidente Jimmy Silk. Silk però é immaturo, ha il grilletto facile e sembra un po' troppo interessato alla salute della moglie di Joe. Al punto che Joe stesso chiede a Fran di tenere sotto controllo Silk, concedendogli qualche attenzione. Così Joe e i suoi mettono insieme un piano perfetto per arrivare all'eroporto, salire sull'aereo svizzero in partenza, portare via i lingotti d'oro e uscire dal posto su un camion. Sotto un galleria, il camion subisce un incidente, e Fran scappa sul furgone che lo ha provocato. Sul camion non c'é più l'oro. Joe fonde il prezioso metallo nelle parti della propria barca. Sul molo Bergman reclama il bottino, poi si scatena una sparatoria che si conclude con Bergman a terra ferito. Joe lo finisce con il fucile. Arrivano Fran e Silk e sotto minaccia prendono da Joe l'oro. Ma quello vero è ancora nei tubi della barca. Joe, rimasto solo, si allontana sul furgone, e sorride soddisfatto per aver beffato tutti.
Valutazione Pastorale
Autore teatrale tra i più importanti dell'ultima generazione americana, Mamet si è segnalato anche, a partire dal 1987, per copioni e regie cinematografiche all'interno dei quali, senza tradire i meccanismi consolidati dei vari 'generi', ha portato qualcosa in più sul piano interiore e psicologico. L'operazione si ripete in questa occasione. Da un parte un ladro cinico e calcolatore, freddo e distaccato; dall'altra uomini e una donna intorno a lui, tutti impegnati a cercare, senza fortuna, di metterlo in minoranza. L'intreccio é fragile, nel senso che si presta a più di una obiezione per certe smagliature, certe incoerenze, certi sbalzi sul piano narrativo. Ma a Mamet l'ìntreccio interessa meno. Contano di più l'approccio mentale, i percorsi interiori, le reazioni non dette, i sentimenti trattenuti, i meccanismi della paura e del cervello che portano a correre certi rischi. Conta insomma una indagine di tipo 'morale' (non moralistico) sui percorsi dell'intelligenza individuale, su come questa alla fine, anche in un contesto malavitoso, serva a far vincere il migliore e a sconfiggere chi è in malafede, chi ha ceduto alla trappola del doppiogioco. Così gli eccessi di linguaggio e di sparatorie esaltano una dimensione dell'impresa tra il grottesco e il ludico, sottraggono al racconto qualunque parvenza di realismo e/o di instigazione all'imitazione, per restare ad una indagine 'umana' di taglio quasi antropologico. C'è amarezza nel sorriso finale di Moore, e non certo compiacimento. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come accettabile per la sua originalità di approccio e per il bel profilo dello stile. Le riserve servono ad evidenziare le numerose grossolanità verbali comunque presenti.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, avendo cura di non proporlo negli spettacoli più esposti alla presenza di ragazzi e minori. E' da recuperare, sempre in occasioni mirate, per il modo insolito di approccio al genere "thriller".