Sogg. e Scenegg.: Jean-Claude Roy - Fotogr.: (panoramica/a colori) Pascal Caubere - Mus.: Christian Bonneau Montagg.: Pierre B. Reinhard - Dur.: 78' - Prod. Samourai Film, Tanagra Productions - Vietato ai minori degli anni diciotto
Soggetto
nella Francia occupata, la guerra non la si avverte troppo a Troudelec, una cittadina sulle coste della Manica grazie alla presenza del "Diavolo Rosa", un bordello di lusso. Lo dirige Madame Estelle, aiutata dall'avveduto Maurice: qui si ritrovano in tacita neutralità un generale tedesco sempre eccitato, un biondo tenente (che è una donna, amante del suddetto); un giovanotto della borghesia locale (della milizia di Vichy); alcuni membri della Resistenza. Il giovane Gaston va regolarmente in bicicletta a Parigi, onde rifornire il locale (pagamento in viveri) di nuove ragazze. Tutto fila nella più totale indifferenza agli eventi bellici, finché capita che due piloti inglesi (Charles e Philip), dopo essersi salvati con il paracadute durante una missione, finendo in un bosco, sono nascosti dai partigiani in una specialissima camera del "Diavolo Rosa" (preferita dai guardoni, perché dotata di specchi che danno nelle camere adiacenti). Estelle deve prodigarsi sia per proteggere i due, date le frequenti visite dei collaborazionisti e dei soldati tedeschi, sia per alternare le sue ospiti tra spogliarelli audaci e camere libere. La più sfrontata tra le ragazze (apprezzatissima dal generale, ma è proprio lei il capo della Resistenza) è quella che interesserà gli inglesi affinché un sottomarino venga al più presto a recuperare Charles e Philip (questi è un gay, disgustato da tutto ciò che è costretto a vedere). Frattanto la Resistenza fa nascondere nel bordello una giovanissima suora, obbligata poi a fare tutto quello che le viene richiesto o imposto "per amore di Patria". Poi, a sbarco degli Alleati avvenuto, il "Diavolo Rosa" avrà clienti nuovi e pregiatissimi dollari.
Valutazione Pastorale
qui il diavolo si mette in rosa per dare il nome ad un locale di lusso, dove la guerra si può anche dimenticarla con il sesso e i brindisi. La neutralità è uno strano patto che nessuno ha firmato, ma che tutti osservano scrupolosamente. Una commediaccia, con ritmi molto più farseschi che comici, notevolmente cretina, basata su immagini audaci e turpi. La guerra è o sembra faccenda assai lontana. Troudelec in fondo è un tranquillo buco, dove soldati, resistenti, occupanti e occupati non pensano che a una sola cosa. Personaggi caricati a dovere, senza freni inibitori in assoluto; specchi e doppi specchi, gemiti finti sussulti veri, situazioni scontatissime e tanta sguaiataggine: tutto all'insegna di molta stupidità.