Orig.: Stati Uniti (2017) - Sogg.: tratto da libro "Hidden Figures" di Margot Lee Shetterly - Scenegg.: Allison Schröder, Ted Melfi, Lori Lakin Hutcherson - Fotogr.(Scope/a colori): Mandy Walker - Mus.: Hans Zimmer, Pharrel Williams, Benjamin Wallfisch - Montagg.: - Dur.: 127' - Produz.: Donna Gigliotti, Peter Chernin, Jenno Topping, Pharrell William, Ted Melfi per Fox 2000 Pictures - OSCAR 2017, CANDIDATO PER MIGKIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA (Octavia Spencer), MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE.
Interpreti e ruoli
Taraji P. Henson (Katherine Johnson), Octavia Spencer . (Dorothy Vaughn), Janelle Monàe (Mary Jackson), Kevin Costner (Al Harrison), Kirsten Dunst (Vivian Michael), Jim Parsons (Paul Stafford), Mahershalalhashbaz Ali . (Jim Johnson), Aldis Hodge (Levi Jackson), Glen Powell (John Glenn), Kimberly Quenn (Ruth), Oleg Krupa (Karl Zielinski), Ariana Neal (Joylette Johnson), Selah Kimbro Jones . (Carolyn Marie Jackson)
Soggetto
Stati Uniti d'America,inizio degli anni Cinquanta. La NASA - all'epoca denominata NACA, National Advisory Committee for Aeronautics - accetta di assumere anche scienziati donne, comprese ragazze di colore. Così tre giovani afroamericane iniziano le attività di ricerca: Katherine G. Johnson), Dorothy Vaughn e Mary Jackson. Il lavoro si rivela da subito complesso e difficile da gestire...
Valutazione Pastorale
Con precisione e puntualità, il copione da conto non solo dei ritmi quotidiani ma della continua tensione che regna negli uffici. L'ambiente è prettamente maschile, per lo più sono uomini bianchi, la conseguenza è che le tre giovani impiegate vengono viste con sospetto e poca simpatia. A questo si aggiunge il clima di intolleranza razziale del periodo, esplicitato anche dalla differenza dei bagni, divisi non solo per sesso (uomini-donne), ma anche per colore della pelle (bianchi-neri). A capo della struttura c'è Al Harrison, che mantiene una posizione di scetticismo se non di pura ostilità verso le ragazze. Quando però intuisce il valore professionale delle tre, abbandona del tutto ogni reticenza, aiutandole a riscattarsi. Al suo secondo lungometraggio (dopo "St. Vincent", 2014) Ted Melfi porta sullo schermo, con il taglio della commedia, uno spaccato sociale degli Stati Uniti anni Cinquanta e Sessanta, mostrando nello specifico il ruolo della donna nella società. Melfi evidenzia le insidie che venivano riservate alle donne, soprattutto se nere, costruendo anche un tipico racconto di affermazione sia professionale che personale. Atmosfera e battute vivaci danno ritmo al film, che si rivela un prodotto del tutto azzeccato. Sono da evidenziare certo delle ingenuità e delle semplificazioni, che rischiano di danneggiare l'approfondimento del film, di renderlo un po' prevedibile e convenzionale. La storia però tiene, grazie all'ottimo lavoro degli attori, sia le tre protagoniste sia i vari comprimari.
Nel complesso il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e da proporre in seguito come occasione per rileggere una pagine di storia che tutti si augurano appartenga ormai al passato.