Orig.: Francia (2012) - Sogg.: Noam Fitoussi - Scenegg.: Nathalie Saugeon, Lorraine Lévy, Noam Fitoussi - Fotogr:(Panoramica/a colori): Emmanuel Sover - Mus.: Dhafer Youssef - Montagg.: Sylvie Gadmer - Dur.:105' - Produz.: Rapsodie Production.
Interpreti e ruoli
Emmanuelle Devos (Orith), Pascal Elbé (Alon), Jules Sitruk (Joseph), Mehdi Dehbi (Yacine), Areen Omari (Leila), Khalifa Natour (Said), Diana Zriek (Amina), Mahmud Shalaby (Bilal), Marie Wisselmann (Keren), Bruno Podalydès (David), Ezra Dagan (rabbino), Tomer Ofner (Ilan), Noa Manor (Ethel), Shira Naor . (Lisa)
Soggetto
Convocata dal medico, Orith riceve un'inattesa notizia: Joseph non è il vero figlio, scambiato per errore alla nascita con Yacine. Il marito di Orith è un alto ufficiale dell' esercito, e Joseph è in procinto di partire per il servizio militare, preso in giro dai coetanei proprio per questa parentela. Yacine è cresciuto in una famiglia palestinese in Cisgiordania. Con la necessaria prudenza i due ragazzi vengono informati: all'improvviso tutto cambia, non solo nelle loro vite ma anche in quelle dei genitori e delle rispettive famiglie. Si tratta in pratica di ricominciare tutto daccapo: convinzioni, valori, modi di fare, rapporti sociali e amicizie. La ricostruzione di una identuità richiede ad ogni songolo componente capacità, pazienza, coraggio per andare oltre le divisioni e guardare verso il futuro.
Valutazione Pastorale
Al terzo titolo, Lorraine Lévy, ebrea francese, si butta a capofitto in un tema sull'orlo di non pochi rischi narrativi: naturalmente storici, politici, generazionali, tra retorica, prevedibilità, correttezza istituzionale. Va detto che il copione corre pulito, lucido, essenziale, capace di misurarsi lungo una dialettica efficace, mai banale o scontata. Sono in primo piano problemi così importanti, seri e profondi da lasciare campo aperto alla discussione senza l'incombere di zavorre ideologiche o di giudizi pretestuosi. Preminente resta l'obiettivo di comporre un efficace invito al rispetto reciproco, alla comprensione, al dialogo. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come
consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni, anche in contesti didattici, come avvio alla riflessione sui temi di grande attualità che propone.