Orig.: Francia (2002) - Sogg. e scenegg.: Caroline Eliacheff, Louise L.Lambrichs (adattamento e dialoghi: Claude Chabrol) - Fotogr.(Panoramica/a colori): Eduardo Serra -Mus.: Matthieu Chabrol - Montagg.: Monique Fardoulis - Dur.: 95' - Produz.: Marin Karmitz.
Interpreti e ruoli
Nathalie Baye (Anne Charpin-Vasseur), Benoit Magimel (Francois Vasseur), Mélanie Doutey (Michele Charpin-Vasseur), Suzanne Flon (zia Line Charpin), Bernard Le Coq (Gérad Vasseur), Thomas Chabrol (Matthieu), Caroline Baehr (Fanny)
Soggetto
Anne Charpin-Vasseur e Gerard Vasseur, tra loro cugini, si sono sposati in seconde nozze. Dai rispettivi primi matrimoni sono nati Michele e Francois. Nella villa di famiglia alla periferia di Bordeaux abita anche l'anziana zia Line. Tornato dopo quattro anni di soggiorno negli Stati Uniti, Francois rivede Michele, e l'amore tra i due esplode di nuovo. Anne é impegnata nelle ultime fasi della campagna elettorale per l'elezione del sindaco. Il marito non la segue, del tutto estraneo, soddisfatto dell'andamento della sua attività di farmacista che gli lascia molto tempo libero per intrecciare avventure con altre donne. Mentre zia Line aiuta i due giovani a stare da soli e li manda volentieri nella casa al mare, arriva in città un volantino anonimo in ncui si dice che il colpevole dell'omicidio del vecchio Charpin-Vasseur va cercato non fuori ma dentro la famiglia. Pur sapendo che si tratta della verità (fu zia Line ad uccidere il padre collaborazionista), si pensa ad un tentativo di Gerard di screditare la moglie. Quando, dopo le elezioni, comincia lo spoglio dei voti, Anne e Francois sono insieme nell'ufficio elettorale, zia Line, Michelle e Gerard sono a casa. Ubriaco, Gerard insidia Michelle che reagisce con forza e lo uccide. Richiamata dai rumori, zia Line, con lucida freddezza, esorta Michelle a non disperarsi: cambiando lo scenario dell'omicidio, lei si assumerà la colpa di quella morte. Messe a posto le cose, poco dopo entrano in casa Anne e alcuni suoi sostenitori. Anne è stata eletta sindaco e bisogna festeggiare. Il corpo di Gerard aspetta al primo piano.
Valutazione Pastorale
In una pagina del press-book che accompagna l'uscita del film è disegnato l' 'albero genealogico': vi si segue il percorso delle due famiglie Charpin e Vasseur a partire dal 1944 fino alle unioni che ne hanno determinato gli incroci attraverso tre generazioni con l'ultima, la più giovane, ribelle e insoddisfatta eppure pronta a proseguire la tradizione. Così Chabrol vuole affermare un concetto sulla borghesia riassunto nella frase conclusiva: "Il tempo non esiste. Viviamo in un eterno presente". Vanto della Francia dalla rivoluzione francese in poi, struttura portante della società negli snodi più delicati della pubblica amministrazione, la borghesia francese si sente intoccabile e indifferente al passare delle mode. Su queste solide certezze, Chabrol fa calare una storia di esemplare viltà quotidiana: la cronaca di una resa dei conti che sembra impossibile rinviare eppure resta ferma, statica, respinta ad altra occasione. Gli scheletri nell'armadio (quei francesi filonazisti) c'erano prima e ci sono ora, occultati e ben mimetizzati. Colpisce duro Chabrol, e senza urlare nè strepitare confeziona un meccanismo tra commedia e thriller di compatta forza espressiva: è un cinema solido nelle inquadrature, robusto nella logica narrativa, convincente nel far diventare queste capacità una sorta di dito puntato sulla falsità/autenticità dei protagonisti. Racconto denso dunque, affidato alla suspence e al ritratto di una società francese calda fuori ma fredda dentro. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come discutibile, per la sua non sempre netta presa di posizione tra cinismo e partecipazione, comunque problematico e adatto a dibattiti.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, con preferenza per un pubblico adulto. Da recuperare in occasioni mirate come ritratto della società francese contemporanea. Attenzione per i minori in caso di passaggi televisivi.