IL MACELLAIO

Valutazione
Inaccettabile, insulso
Tematica
Genere
Commedia
Regia
Aurelio Grimaldi
Durata
84'
Anno di uscita
1998
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
IL MACELLAIO
Distribuzione
Medusa
Soggetto e Sceneggiatura
Aurelio Grimaldi Liberamente tratto dal romanzo "Il macellaio" di Alina Reyes
Musiche
Maria Soldatini
Montaggio
Mauro Bonanni

Sogg.: Liberamente tratto dal romanzo "Il macellaio" di Alina Reyes - Scenegg.: Aurelio Grimaldi - Fotogr.: (Panoramica/a colori) Romano Albani - Mus.: Maria Soldatini - Montagg.: Mauro Bonanni - Dur.: 84' - Produz.: Freeway Production.

Interpreti e ruoli

Alba Parietti (Alina), Miki Manojlovic (il macellaio), Lorenzo Mainoni (Daniele), Rosa Pianeta (la cassiera), Giulio Base (Lorenzo), Caterina Vertova (Federica), Cinzia Insinga (psicologa), Alessandra Costanzo . (signora Costantini)

Soggetto

A Palermo, Alina, donna brillante e piena d’iniziativa, dirige una galleria d’arte dove cerca di dare spazio soprattutto alla creatività femminile. Il marito Daniele è affermato direttore d’orchestra e il lavoro lo porta a viag-giare molto. Non avendo figli, decidono di avviare le pratiche per l’adozione. Un giorno, dopo aver accompagnato Daniele all’aeroporto, Alina ha un malessere in galleria e sviene. Il medico le dice che ha bisogno di una cura ricostituente per recuperare le forze e le prescrive un’alimentazione a base di carne fresca. Allora Alina va nel negozio vicino alla galleria, dove c’è un macellaio simpatico, sempre scherzoso e prodigo di allusioni maliziose con le clienti. Con Alina invece scambia solo rapidi sguardi e una notte la donna, sola a casa dopo avere rifiutato le avances di Lorenzo, ex vice direttore della galleria, sogna di fare l’amore con il macellaio. Nel frattempo le viene pro-posto in adozione un bambino difficile, che va ad incontrare in un quartiere periferico di Palermo. Tornata a casa, trova in segreteria il messaggio del marito, che la informa dell’imminente ritorno, e del macellaio, che le annun-cia il suo arrivo per la mattina seguente. Quando si presenta, il macellaio tro-va la porta socchiusa ed entra. Alina l’aspetta ed ha con lui un lungo, appassionato rapporto che va avanti tutto il giorno. Quando lui è andato via, il marito annuncia via fax che sta tornando. Alina dalla terrazza di casa guarda il panorama intorno con espressione inquieta e preoccupata.

Valutazione Pastorale

si tratta di un’operazione studiata a tavolino per sfruttare il (quasi) esordio cinematografico di Alba Parietti, showgirl affermatasi negli ultimi anni in televisione anche grazie alla propria presenza fisica. Su questa “presenza” (e liberamente ispirandosi all’omonimo romanzo erotico della scrittrice spagnola Alina Reyes), è stato costruito il personaggio di una moglie borghese, innamorata del marito, che sente ad un certo punto il bisogno di vivere un’avventura con uno sconosciuto, mette in atto il proposito e poi resta a chiedersi il perché. Dal punto di vista pastorale, l’inaccettabilità della storia deriva, oltreché dall’evolversi dei fatti, dal modo superficiale e supponente con cui sono proposti: si vuole a tutti costi dare il marchio d’autore( e quindi di autenticità e originalità) ad una vicenda stiracchiata, che vorrebbe mettere in campo inquietudini, angoscia, sensi di colpa e invece è scialba, spenta, artificiale fino a suscitare qualche involontario momento di umorismo. Film quindi, come si diceva, inaccettabile ma anche insulso per il totale velleitarismo che lo contraddistingue.
Utilizzazione: il film è da escludere dalla programmazione ordinaria e anche da altri contesti, se non per ricordarlo come infelice esempio di rapporto cinema/televisione.

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