In Concorso all'80a Mostra del Cinema della Biennale di Venezia (2023), Gran premio della giuria
Interpreti e ruoli
Hitoshi Omika (Takumi), Ryō Nishikawa (Hana), Ryūji Kosaka (Takahashi), Ayaka Shibutani (Mayuzumi)
Soggetto
Campagna fuori Tokyo, oggi. Nel villaggio di Mizubiki vive Takumi con la figlia Hana. Le loro giornate si susseguono dolci, tra una passeggiata nei boschi per raccogliere legna, acqua e spezie da usare in cucina. Una vita fatta di gioco e contemplazione, senza contaminazioni urbane. Un giorno si presentano dei tecnici di una società che annunciano alla piccola comunità locale che presto lì sorgerà un “glamping”, un campeggio di lusso volto a ospitare clienti facoltosi in cerca di un respiro nel verde. I metodi con cui i tecnici vogliono “sedurre” gli abitanti sono marcati da ambiguità…
Valutazione Pastorale
In Concorso all’80a Mostra del Cinema della Biennale di Venezia (2023), dove ha conquistato il Gran premio della giuria, "Il male non esiste" ("Evil Does Not Exist") è diretto dal giapponese Ryusuke Hamaguchi. Un’elegante suggestione sul rapporto uomo-natura e sulla minaccia della corruzione (anche morale) per interessi economici. Un dramma che sfuma nella metafora poetica.
La storia. Campagna fuori Tokyo, oggi. Nel villaggio di Mizubiki vive Takumi con la figlia Hana. Le loro giornate si susseguono dolci, tra una passeggiata nei boschi per raccogliere legna, acqua e spezie da usare in cucina. Una vita fatta di gioco e contemplazione, senza contaminazioni urbane. Un giorno si presentano dei tecnici di una società che annunciano alla piccola comunità locale che presto lì sorgerà un “glamping”, un campeggio di lusso volto a ospitare clienti facoltosi in cerca di un respiro nel verde. I metodi con cui i tecnici vogliono “sedurre” gli abitanti sono marcati da ambiguità…
Il regista-sceneggiatore giapponese Ryusuke Hamaguchi, classe 1978, negli ultimi anni si è imposto con decisione nel panorama cinematografico internazionale ottenendo riconoscimenti al Festival di Berlino, al Festival di Cannes e poi un Premio Oscar come miglior film straniero nel 2022 per "Drive My Car". A Venezia80 ha partecipato in gara con un titolo affascinante, di grande suggestione: "Evil Does Not Exist", "Il male non esiste", uno sguardo sulla natura, sulla sua ciclicità e sul rapporto, ora fecondo ora molesto, con l’uomo.
L’opera si lega alla collaborazione con la compositrice Eiko Ishibashi. “In questo film – racconta il regista – ho avuto l’opportunità meravigliosa di lavorare di nuovo con l’autrice delle musiche di Drive My Car, Ishibashi Eiko. Il progetto del film è nato infatti quando Eiko mi ha chiesto di creare delle immagini per la sua performance dal vivo e 'Il male non esiste' è stato concepito inizialmente con questo scopo. Durante la lavorazione, però, mi sentivo sempre più coinvolto e il progetto si stava trasformando in un film vero e proprio. Spero che il pubblico percepisca la forza vitale dei protagonisti e del loro dibattersi nella natura circostante e nella musica”.
"Il male non esiste" si snoda come un viaggio fisico e interiore nella natura, nel rapporto con il proprio Io. Il regista Ryusuke Hamaguchi, autore anche del copione, è abile nel governare la macchina da presa alternando delle lunghe sequenze contemplative, unite a doppio filo con un’intensa partitura musicale, a momenti di dialogo nella piccola comunità di Mizubiki. In particolare, perno narrativo è la vicenda del giovane padre Takumi e della figlioletta Hana, che rappresentano l’avamposto di resistenza davanti all’invasione capitalistica. La società imprenditoriale, infatti, si muove con scaltrezza sul territorio pronta ad aggirare regole pur di ottenere profitto. Una lotta che assume i contorni ambientali e morali, che Ryusuke Hamaguchi sposta dal piano realistico a quello metaforico. Una denuncia che sconfina quasi nella favola lirica.
L’andamento narrativo dell’opera non sempre appare lineare e comprensibile, oscillando tra dimensione reale e onirica, dove le assi della storia non sembrano combaciare perfettamente. Un racconto che però conquista per il valore estetico della suggestione, la resa del rapporto tra uomo e natura, come pure per i suoi temi in campo, il racconto di un’umanità, di una comunità, che resiste al cambiamento vorace e vorticoso mosso dal denaro facile. A ogni costo. Un canto degli ultimi che si muove su traiettorie visive raffinate e su un pentagramma musicale di chiara suggestione. "Il male non esiste" è un piccolo gioiello cinematografico che conquista per il suo valore visivo e per il racconto sociale che assume i toni della favola malinconica. Consigliabile, problematico-poetico, adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Indicato per la programmazione ordinaria e per successive occasioni di dibattito.