Orig.: Francia (2011) - Sogg. e scenegg. (e dialoghi): Nicolas Mercier, Anne Fontaine - Fotogr.(Panoramica/a colori): Jean Marc Fabre - Mus.: Bruno Coulais - Montagg.: Luc Barnier, Nelly Ollivault - Dur.: 99' - Produz.: Francis Boespflug, Philippe Carcassonne, Bruno Pesery, Jérome Seydoux.
Interpreti e ruoli
Isabelle Huppert (Agathe), Benoit Poelvoorde (Patrick), André Dussollier (Francois), Virginie Efira (Julie), Corentin Devroey (Tony), Donatien Sunier (Adrien), Aurélien Recoing (Thierry), Eric Berger (Sébastien), Philippe Magnan (il Principale), Bruno Podalydès (Marc Henri), Samir Guesmi (ispettore dei Servizi Sociali), Francoise Miquelis (psicologa), Jean Luc Couchard (Milou), Emile Gavois Kahn . (Sylvie)
Soggetto
Direttrice di un' importante fondazione per l'arte contemporanea, Agathe vive in un grande appartamento parigino con il marito Francois, editore, e con il figlio. Il migliore amico del ragazzo è a sua volta figlio di Patrick, un operaio che vive grazie all'assistenza sociale. Ingaggiato per alcuni lavoretti da fare a casa, Patrick dovrebbe essere una presenza occasionale, e invece si trasforma a poco a poco in un ospite fisso. La sua rozzezza fa breccia nello snobismo di Agathe. Lei e il marito si separano, lei e Patrick arrivano a sposarsi, ma le cose non finiscono lì...
Valutazione Pastorale
Dice Anna Fontaine: "Da diversi anni volevo fare un film su una coppia mal assortita (...). Qui racconto una delicata forma di scontro tra snobismo, cultura e autocontrollo (che in sé riflette un certo grado di frigidità emotiva) da un lato, e apparente ruvidezza, maleducazione, e tutt'un modo di vita molto diretto, grezzo, dall'altra. Questi due personaggi si nascondono dietro meccanismi di difesa e si muovono verso l'orlo dell'abisso(...)". Ribadito un punto di partenza (l'incontro tra opposti che diventa scontro) peraltro fin troppo palese, tutto il resto fa contorno, aumenta i passaggi superflui, accresce le occasioni mancate. In vero il copione vive di situazioni posticce, superflue, quasi mai credibili. I caratteri restano mal disegnati e le psicologie inopportune. Tra snobismo e volgarità, la regista non trova la giusta linea d'incontro e l'umorismo latita, mancando sia il bersaglio comico che quello sociale. Forse il problema è che la commedia francese suppone un po' troppo di sè stessa. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, anche se caratterizzato da una costante superficialità.
Utilizzazione
Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria con attenzione per un pubblico di minori e piccoli, per questi anche in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri strumenti tecnici.