IL NANO ROSSO

Valutazione
Accettabile-riserve, problematico*
Tematica
Disabilità, Libertà, Povertà-Emarginazione
Genere
Grottesco
Regia
Yvan Le Moine
Durata
102'
Anno di uscita
2000
Nazionalità
Belgio, Francia, Italia
Titolo Originale
La nain rouge
Distribuzione
Istituto Luce
Musiche
Daniel Brandt
Montaggio
Ursula Leslak con la partecipazione di Ludo Truch

Orig.: Belgio/Italia/Francia (1998) - Sogg. e scenegg.: Yvan Le Moine - Fotogr.(Panoramica/B & N): Danny Elsen - Mus.: Daniel Brandt - Montagg.: Ursula Leslak con la partecipazione di Ludo Truch - Dur.: 102' - Produz.: Les Filmes Belgies/Mainstream/Classic.

Interpreti e ruoli

Jean-Yves Thual (Lucien L'Hotte), Anita Ekberg . (Paola Bendoni), Dyna Gauzy, Michel Peyrelon, Arno Chevrier, Carlo Colombaioni, Alain Flick, Alexandre Von Sivers, Dirk Lavryssen, Cyril Casmèze, Sophie Ladmiral, Pierre Kudlak.

Soggetto

Lucien L'Hotte ha trenta anni, é nano e lavora come avvocato in uno studio legale ben avviato. Il suo compito è quello di preparare le lettere con le frasi e i toni giusti da spedire agli interessati nei casi di divorzio. Pertanto gli viene chiesto di occuparsi di Paola Bendoni, una contessa che vuole separarsi dal marito. Lucien va a trovarla nella sua lussuosa villa e resta imprigionato dal clima decadente del luogo e dagli atteggiamenti provocatori della bella signora. Se ne invaghisce e, quando il marito Bob minaccia di tornare, strangola la donna, facendo poi in modo che la colpa dell'omicidio ricada su Bob stesso. In seguito sul lavoro Lucien si dimostra svogliato e disordinato,e assume atteggiamenti strafottenti che lo portano al licenziamento. Vicino a casa sua c'é un circo, dove già era stato altre volte. Ora Lucien ci torna, parla ancora con la bambina Isis, e chiede al direttore di poter lavorare con loro. Viene ammesso, partecipa alle serate come clown, ma poi il direttore gli proibisce di fare numeri insieme ad Isis. Intanto torna Bob e confida a Lucien che vive di nascosto per paura di andare in galera. Anche Bob viene preso nel circo,lui e Lucien fanno numeri insieme, Isis si commuove e piange. Lucien vuole lavorare con Isis, e allora inventa un nuovo spettacolo, al quale fa entrare solo bambini fino a 12 anni. Quando arriva il momento, loro fanno il numero. Isis cade, sembra morta, lui la salva, lei é viva e contenta.

Valutazione Pastorale

Storia semplice, suggestiva, commovente. Omaggio al circo come luogo dove la marginalità é l'unica certezza: il circo come zona di confine, come luogo fatto solo di 'altrove', dove non si arriva e da cui non si riparte, come utopia dell'eterna fanciullezza. Un universo onirico, il solo dove il nano, marginale nella società civile, diventa coprotagonista accanto alla marginalità generale. Girato in un bianco e nero dai forti sapori retrò e con costumi e scenografie fuori dal tempo, il film è un omaggio dai forti richiami felliniani alla vita come sogno, alla rabbia degli esclusi, all'impossibilità di dare a tutto una spiegazione razionale. Costruito nella prima parte su atteggiamenti antipatici e scostanti, il personaggio Lucien diventa poi il prototipo di tutti gli inguaribili sognatori che ancora si ostinano a mettere insieme pianto e riso, gioia e dolore, inevitabili passaggi della vita di ogni giorno. Film disadattato e scombinato, ma sicuramente vero, sincero, poetico. Dal punto di vista pastorale, fatte salve alcune riserve per situazioni un po' fuori misura, il film è da valutare come accettabile e problematico nello svolgimento complessivo.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria come proposta insolita e di qualità. Da recuperare nell'ambito delle tematiche dell'handicap, della letteratura, del rapporto cinema/circo.

Le altre valutazioni

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