Orig.: Italia (2011) - Sogg.: Antonio Leotti, Antonella Gaeta, Pippo Mezzapesa, Mario Desiati liberamente ispirato al romanzo omonimo di Mario Desiati - Scenegg.: Antonio Leotti, Antonella Gaeta, Pippo Mezzapesa - Fotogr.(Scope/a colori): Michele D'Attanasio - Mus.: Pasquale Catalano - Montagg.: Giogiò Franchini - Dur.: 82' - Produz.: Domenico Procacci per Fandango in collaborazione con RAI Cinema.
Interpreti e ruoli
Nicholas Orzella (Veleno), Luca Schipani (Zazà), Cosimo Villani (Cimasa), Vincenzo Leggieri (Capodiferro), Gennaro Albano (Natuccio), Aylin Prandi (Annalisa), Antonio Gerardi (Vito Cicerone), Roberto Corradino (Graziano), Rolando Ravello (padre di Veleno), Valentina Carnelutti (madre di Veleno), Teresa Saponangelo (madre di Natuccio)
Soggetto
In un paesino della Puglia, il 15enne Veleno e i suoi amici trascorrono le giornate per strada o sul campo di calcio malandato dove uno dei ragazzi, Zazà, si mette in evidenza e il suo allenatore spera che venga preso dalla Juventus. Un giorno i due assistono al gesto di Annalisa, una giovane che si butta da una chiesa in seguito ad un forte dispiacere. Salvata dai vigili del fuoco, Veleno e Zazà la avvicinano e cominciano a frequentarla. Così imparano ad assumere nuovi atteggiamenti...
Valutazione Pastorale
Il punto di partenza è il romanzo omonimo di Mario Desiati. Pugliese, 34enne, autore di alcuni corti incisivi e pungenti, Mezzapesa non si fa condizionare, accetta la confronto con la pagina scritta e ne fa un quadro di forte impatto visivo. I temi sono evidenti: l'amicizia, l'amore agli inizi, i turbamenti sconosciuti. Un testo di formazione che la regia affida ad uno scabro contrasto tra la confusione dei sentimenti e la presenza marcata degli ambienti, dei luoghi. La ruvida bellezza della natura smonta le resistenze degli adolescenti, il futuro appare confuso, i progetti di vita immobili. Resta la ragazza, con il suo fascino arcaico e la sensazione che abbia qualcosa da nuovo per dare un senso agli anni a venire. Uno stile accigliato, pieno di contrasti, volutamente arrabbiato e senza immagini prevedibili: un diario della fatica di crescere, non rassegnata allo stato delle cose, aggrappata anche a una disordinata gestualità sessuale. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e, meglio, in occasioni mirate per avviare riflessioni sui temi indicati e sul modo di svolgerli. Nel primo e nel secondo caso, è da fare attenzione per la presenza di minori o piccoli: stessa cura da tenere anche in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.