Interpreti e ruoli
Dominique Sanda (Nena), Alba Rohrwacher (Adelina), Maya Sansa (Caterina), Carlo Cerciello (Umberto), Fabrizio Ferracane (Manfredi), Leonardo Lidi (Vito), Tihana Lazovic (Joana), Yle Vianello (Isabella), Ludovica Alvazzi Del Frate (Grazia), Carolina Michelangeli (Alma), Maddalena Crippa (Lucia)
Soggetto
In un giorno d’inverno, la matura Nena riunisce la famiglia per festeggiare il compleanno. Nella casa sul lungomare fuori Roma, il gruppo a poco a poco si compatta…
Valutazione Pastorale
Il primo è Umberto, marito di Nena. Quindi i figli Vito e Caterina con la cugina Isabella, la nuora Adelina e l’ex genero Manfredi con la sua nuova fidanzata Joana. A completare il quadro ecco la nipotina Alma, figlia di Vito e Adelina, e la domestica Lucia con sua figlia Grazia. Su questo sfondo si muove “Il paradiso del pavone”, in sala dal 16 giugno 2022. Un incipit bello e suggestivo, in mezzo a tanti esseri umani la comparsa del pavone, elegante e misterioso, appena si palesa fa deflagrare la piccola tranquillità latente. A mano a mano che si siedono a tavola, si intuisce che quel pranzo non si farà mai. Calato nel gruppo come un ospite del tutto inatteso, il pavone, con le sue incongruenze, lentamente mette a nudo alcuni risvolti relazionali che aleggiavano sulla stanza provocandone improvvise disfunzionalità. Cominciato con un entusiasmo peraltro molto contenuto per un evento come il compleanno, il racconto finisce in una mesta cerimonia degli addii. Siamo tutti pavoni di passaggio, chiusi in una gabbia senza via d’uscita. Certo le dinamiche familiari possono alla fine risultare faticose, enigmatiche, non facili da digerire. In realtà quel gruppo di famiglia è sorretto da una logica forse difficile da mandare giù ma del tutto comprensibile. È quella dei sentimenti provvisori, di una verità aspra e nascosta, di un amore per le cose e la natura così forte da portare alla commozione. Di fronte al pavone inerte il gruppo è compatto nel cercare in una forza superiore il senso dello stare insieme. Nata a Roma il 2 agosto 1977, Laura Bispuri è esponente di quell’ultima generazione del cinema italiano che si è ormai lasciata alle spalle i fasti della commedia italiana e dice a chiare lettere la precarietà del mondo contemporaneo e non ha timore di rifugiarsi nella ricerca di soluzioni alternative. Supportato da un bel gruppo di attrici/attori, il film è di raffinata fattura, opera terza dopo “Vergine giurata” 2015 e “Figlia mia” 2018, conferma di un talento ispido, rigoroso, virile. "Il paradiso del pavone" è complesso, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria anche per affrontare tematiche legate alla dimensione familiare. In presenza di minori è bene prevedere l'accompagnamento di adulti che aiutino a contestualizzare e focalizzare i temi in campo.