Orig.: Italia (1999) - Sogg.: Leonardo Pieraccioni -Scenegg.: Leonardo Pieraccioni, Giovanni Veronesi - Fotogr.(Panoramica/a colori): Arnaldo Catinari - Mus.: Claudio Guidetti - Montagg.: Mirco Garrone - Dur.: 90' - Produz.: Vittorio Cecchi Gori.
Interpreti e ruoli
Leonardo Pieraccioni (Arturo Vannini), Yamila Diaz (Matilde), Paolo Hendel (Primo), Patrizia Loreti (sig.na Benincasa), Rosanna Susini (madre di Arturo), Sergio Forconi (padre di Arturo), Gabriella Pession (Lucilla), Umberto Fontani (Marcellino), Vincenzo Versari (zio di Arturo), Don Lurio (Pacini), Philippe Leroy (autista della sig.na Benincasa), Matteo Gianassi (Gianfranchino), Angelo Russo . (maresciallo)
Soggetto
Mentre lavora come falegname, Arturo, trenta anni, prosegue nella sua grande passione: scrivere racconti per l'infanzia. Succede poi che il suo testo "Il pesce innamorato", scritto all'età di dieci anni, viene letto, apprezzato e subito pubblicato dalla signorina Benincasa, editrice, che lo manda in libreria dove arriva un clamoroso successo di vendite. Autore di un best-seller, Arturo non può sottrarsi agli impegni derivanti dalla notorietà. La sua vita diventa un viaggio da una città all'altra, e in un albergo, una sera, incontra la bella Matilde. Colpo di fulmine, notte d'amore, e poi la mattina Arturo riparte per altra destinazione. La misura però é colma. Arturo sente il bisogno di interrompere, di staccarsi da quel vortice e si rifugia in una casetta di legno in un bosco che si era costruito anni prima. Qui, quattordici mesi dopo, si presenta Matilde con un neonato in braccio, frutto della notte trascorsa insieme. Arturo é perplesso, Matilde allora va via, dicendo che si prepara a sposarsi a Venezia. Dopo molti ripensamenti, Arturo si reca nella città lagunare. A tavola, con parenti ed amici del futuro marito, Arturo e Matilde dicono di amarsi. Il matrimonio é annullato. Nella casa del bosco, Arturo, Matilde e il piccolo si fanno la loro prima foto insieme.
Valutazione Pastorale
Giunto al quarto film come regista e interprete, Leonardo Pieraccioni cerca di cambiare leggermente rispetto ai suoi precedenti titoli. Messi più in secondo piano i toni goliardici e un po' da vitellone del passato, l'autore vira verso i toni della fiaba. Al pari di quelli che scrive il protagonista, anche il film può essere considerato un racconto per immagini con cadenze favolistiche e con atteggiamenti e situazioni quasi da fumetto. Si respira nella storiella un'aria blandamente ecologista, c'è voglia di colori, di natura, di freschezza. Ma ci si ferma alle buone intenzioni. Per il resto il copione é prevedibile e zoppicante, i personaggi non crescono nelle rispettive personalità, tutto resta epidermico, la comicità, i sentimenti, le azioni. Dal punto di vista pastorale, il film resta tuttavia leggero e gradevole, positivo e semplice nello svolgimento complessivo.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare come proposta di commedia italiana simpatica e scorrevole.